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Rimini, campo di Via Islanda: niente microaree ma case popolari

Le microaree per le famiglie Rom e Sinti del campo nomadi di via Islanda?  La questione è annosa e anche parecchio spinosa ma sembra destinata a risolversi la rinuncia al progetto da parte dell’amministrazione comunale. A annunciarlo sulle pagine riminesi del Corriere Romagna è stato il consigliere di Patto Civico Mirco Muratori, il cui gruppo consiliare ha da sempre proposto l’inserimento delle famiglie che vivono al campo negli appartamenti delle case popolari delle città. Muratori ha confermato anche a Chimamicittà.it che sarà questa la soluzione che dovrebbe risolvere ogni questione, seppure per tempo. “Nel campo di Via Islanda – spiega il consigliere – sono oramai rimaste cinque famiglie. Prima erano 11 e sei di loro sono già stata sistematati in appartamenti popolari o di emergenza abitativa”. E le altre cinque in attesa? “Sono stati inserite nelle liste d’attesa per le case popolari nell’ambito di un percorso guidato dall’amministrazione comunale”. I tempi? “Stiamo aspettando una risposta da Acer, che dovrebbe arrivare in ottobre”.

Lo stop al progetto delle microaree è stato accolto con soddisfazione dalla Lega, che non ha rinunciato a intestarsi il merito di aver fatto cambiare rotta all’amministrazione comunale.  “Dopo quattro anni e mezzo di battaglie finalmente cala il sipario su uno degli scorci più bui della politica riminese”, ha attaccato il consigliere Matteo Zoccarato. “Adesso è ufficiale, le microaree nomadi distribuite su tutto il territorio comunale non si faranno – continua Zoccarato – e la Giunta Gnassi ha dovuto prendere atto dell’impraticabilità del progetto e delle sue pericolose ripercussioni sul fronte degli equilibri interni di maggioranza, facendo un decisivo passo indietro sulla ricollocazione dei nuclei rom e sinti. Questo non è solo un successo della Lega, che ha sempre osteggiato la natura e la collocazione di queste microaree, ma è soprattutto una vittoria dei riminesi. Migliaia di cittadini, di ogni estrazione sociale e politica, che nel corso degli ultimi due anni hanno sposato la medesima battaglia in virtù di principi giusti e responsabili. Ora ovviamente attendiamo che alle parole seguano i fatti; ad oggi infatti rimane in essere la famigerata delibera di giunta che istituisce le microaree.” E per la Lega “ci sarà da valutare ogni singolo dettaglio del nuovo progetto: dalle condizioni con cui queste persone entreranno negli alloggi Acer, alla luce anche del fatto che molti riminesi attendono da anni l’assegnazione del proprio appartamento, a come si deciderà di affrontare il problema legato a tutte le altre persone attualmente presenti in via Islanda, che non sono né Sinti né tanto meno italiani. Ma lo affronteremo come sempre con la massima serietà, equilibrio e massimo spirito di collaborazione.”

Alle dichiarazioni della Lega risponde il consigliere di Patto Civico Mirco Muratori. “La Lega sbaglia a intestarsi qualsiasi vittoria. Loro hanno sempre e solo chiesto la chiusura del campo di via Islanda. Noi invece ci siamo battuti per l’inserimento delle famiglie nelle case popolari perché crediamo nella loro integrazione. Semplicemente il progetto delle microaree non sempre avrebbe garantito l’integrazione delle famiglie nel tessuto sociale cittadino”.

 

 

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