I tifosi sono l’anima del calcio, non esiste squadra senza i suoi tifosi e senza la sua gente.
Frasi come queste inflazionano i dibattiti quando in ballo ci sono situazioni societarie o di mercato. I tifosi sempre al primo posto! Anche se poi, come Maradona ha twittato due giorni fa in merito al passaggio di Higuain alla Juventus, megli non coinvolgerli mai, palesando che in realtà a loro non pensa nessuno.
E i tifosi biancorossi? Come vivono questa attesa che qualcuno decida sulla squadra in stanze da cui sono ovviamente esclusi?
Premetto che ciò che andrò a scrivere corrisponde a sensazioni personali, maturate esclusivamente dal mio essere tifoso in primis e dall’essere immerso nel mondo biancorosso da quasi quaranta anni.
In questo che dovrebbe essere il momento dei nomi dei calciatori in ritiro dell’ allenatore e degli schemi di gioco, a Rimini adesso si deve parlare di potenziali categorie e di tre o quattro cordate che si contendono l’ onore/onere della ripartenza. Sulla base di ciò, c’e’una base delusa e arrabbiata, perché ancora non ha smaltito la mancata iscrizione targata De Meis e attraverso comunicati al vetriolo e manifestazioni volutamente provocatorie ancora cerca di dibattere in merito a quel momento, più che alla eventuale ripartenza.
Esprimere un mio parere su questo non è semplice, si rischia sempre di urtare la sensibilità altrui e di passare per un personaggio cinico che macina situazioni simili con apparente distacco. Ma non è così.
E’ proprio la passione che mi sospinge a comprendere manifestazioni e ai comunicati anche quando non ne condivido l’utilità. In questo caso, fermarsi a rimuginare il passato, anche se recente, generando fazioni e divisioni tra chi stava con De Meis e chi no, è sbagliato, non serve, in questo momento rischia solo di minare l’unità dei tifosi, indispensabile per non sbagliare questa ripartenza.
Partire divisi guardando il Rimini che verrà, evoca un “mostro” del recente passato calcistico, il dualismo Rimini Vs real Rimini.
Una città che non era stata in grado di raccogliere l’eredità della Cocif, divisa nell’animo prima che nel concreto, divenne terreno fertile per la nascita di due squadre contrapposte che bruciarono in fretta le risorse a disposizione per ricominciare. Io almeno la penso così.
E mi auguro che nei prossimi giorni, visto l’ incalzare del momento in cui si avrà il nuovo Rimini, la voglia di ripartire torni più forte della voglia di dividersi, permettendo così alla tifoseria di accogliere unita la sfida del futuro.
Che sfida sarà? Da che categoria ripartirà?
Chi ha già nel mirino esclusivamente il futuro, sta cercando di capire questo e soprattutto dibatte in merito al binomio categoria-settore giovanile.
Nei primi momenti di sconforto successivi alla mancata iscrizione, si era diffusa la quasi certezza che il Rimini non potesse ripartire più in alto che dall’Eccellenza. La seconda certezza era che a quei livelli l’importante era fondare tutto sul settore giovanile.
La presenza di cordate strutturate a ripartire dalla Serie D con un progetto incentrato più sulla prima squadra che altro, ha acceso un dibattito tra chi pensa che la quota da versare per l’iscrizione alla categoria più alta non vada sottratta al progetto giovani in Eccellenza, da cui si era partiti a parlare all’inizio.
Nessuno nega che il Rimini debba strutturare un suo settore giovanile con l auspicio di farlo crescere e prosperare, ma è difficile non vedere che la situazione riminese parla di svariati settori giovanili, con relative scuole calcio, disseminati ovunque nel territorio cittadino. Quelli ci sono, a essere sparita è la prima squadra!
Al momento, un bambino avviato al calcio mantiene svariate possibilità di scelta, un riminese avviato al tifo della realtà calcistica della sua città non ha possibilità alcuna, perché il Rimini al momento non esiste.
In una situazione del genere, a mio modo di vedere, mi pare stonato il discorso – che leggo e sento condiviso da tanti altri tifosi – di privilegiare il settore giovanile a discapito di una possibile ripartenza più alta e ambiziosa.
Una volta restituito il calcio alla città nella sua espressione più alta e partecipata, allora si potrà pensare a strutturare il settore giovanile. Il quale, detto tra noi, se inglobasse realtà già esistenti con cui poi andrebbe comunque in concorrenza, risolverebbe un problema grosso in partenza.
Unire e crescere: pensiero che deve essere recepito dai tifosi, ma anche dai tanti attori del calcio cittadino riminese, che da cultori del proprio orticello potrebbero trasformarsi in soci di un unico importante e condiviso progetto cittadino.
Ma prima serve ridare il calcio a Rimini . Fino i che non arriverà l’ investitura ufficiale, i patemi continueranno.
Intanto, riceviamo e pubblichiamo la nota della Pro Rimini 1912. Se son rose..
In data 24 luglio 2016 è stata costituita l’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA PRO RIMINI 1912 con l’obiettivo di consentire la partecipazione della Città di Rimini al Campionato Nazionale di Serie D.
Nei prossimi giorni tale sodalizio – ottenuta la disponibilità del campo di gioco dall’Amministrazione Comunale – provvederà al deposito della domanda di affiliazione presso il C.R. Emilia Romagna e predisporrà tutti gli adempimenti previsti dalla procedura straordinaria di cui all’art. 52 co. 10 delle NOIF finalizzati ad ottenere il parere favorevole del Presidente Federale, a cui spetta la scelta di un progetto tecnico-sportivo idoneo per ridare alla Città una collocazione dignitosa nel panorama calcistico nazionale.
In data odierna, l’ASD PRO RIMINI 1912 ha annunciato al Sindaco della Città la propria costituzione chiedendo un incontro per poter illustrare i propri programmi e, quale conditio sine qua non per il deposito dei documenti, la disponibilità dello Stadio “Romeo Neri” per la disputa delle gare del Campionato di Serie D.
L’ASD PRO RIMINI 1012 vuol rappresentare lo strumento per la rinascita calcistica di Rimini ed il contenitore socio-economico per un più ampio programma di rilancio che sia basato sulla condivisione con l’imprenditoria locale e con la tifoseria – che saranno sollecitati e resi partecipi nei prossimi giorni del progetto – i quali già invero hanno dato importanti segnali di gradimento.
Con un lavoro serio e professionale, nonché con l’indispensabile attenzione tanto allo sviluppo della componente giovanile che del brand territoriale, l’ASD PRO RIMINI 1912 vuol contribuire al rilancio del calcio riminese con un orizzonte temporale di breve-medio raggio, garantendo grazie all’opera di tutte le componenti,una solidità gestionale ed economico-patrimoniale duratura.
A.S.D. PRO RIMINI 1912
Emanuele Pironi