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Rimini calcio: aspettando la Fermana tra bandiere e Capotondi

Non si è ancora spento l’eco della sonora sconfitta patita domenica scorsa dai biancorossi che è già arrivato il momento di pensare ai prossimi avversari, la capolista Fermana.
E’ stata però una settimana densa di notizie, novità e curiosità.
Partiamo dalla sconfitta, subito dopo la gara scrissi un commento telegrafico in cui dicevo “Ad Acori il compito di serrare i ranghi e limitare il più possibile i danni, a partire da domenica prossima, cercando di rimanere a galla e in lotta per restare fuori dalle ultime cinque della classifica“.
Credo che tutti i fiumi di parole passati sulla carta stampata, sui social o nelle trasmissioni tv alla fine tendevano verso queste quattro semplici righe perché se è vero che occorrerà andare sul mercato a gennaio saranno le indicazioni del mister a contare e se è vero che, come detto dallo stesso mister nelle dichiarazioni del dopo gara, l’atteggiamento della squadra ha urtato lo staff e la dirigenza molto più che il risultato o la qualità del gioco espresso è altrettanto vero che sta ad Acori tirar fuori fuoco, fiamme e spirito di gruppo da questa squadra.
Si lo so, anche io leggo in giro e so bene che c’è una parte dei tifosi convinta che il problema non sia cosa si può tirar fuori o di come aggiustare le prestazioni ma che, dicendola alla Trapattoni, non si cava il sangue dalle rape.
Io non so se hanno ragione loro, posso affermare con certezza che è meglio abbiano torto perché non credo che a gennaio a Rimini ci sarà la rivoluzione ma immagino, come successo nelle ultime due stagioni, si andrà a dare spessore dove il mister suggerirà di andare.
Il mister, come avrete notato si gira e si rigira ma sempre lì si torna. Sarà Acori, in campo e con le indicazioni fuori, a fare la differenza.
Il bello del calcio sta anche in queste diatribe tra appassionati che vorrebbero semplicemente vedere la loro squadra piu’ in alto possibile soffrendo sempre il meno possibile contro coloro che, con visione più prosaica e meno di pancia, accettano di calarsi in qualunque situazione li porti il biancorosso.
Il bello del calcio, probabilmente a questo hanno pensato in lega quando lunedì scorso, in scia all’elezione di Ghirelli come presidente di Lega, hanno eletto vicepresidente, in coppia con l’avvocato Tognon, l’attrice Cristiana Capotondi.
Non si alterino le femministe, non e’ tanto il sesso del personaggio, poteva essere stato messo Raoul Bova o Alvaro Vitali, persino la Ferilli che le perplessità sarebbero rimaste tali.
Perché non una Carolina Morace? Calciatrice, allenatrice e sicuramente più ferrata e preparata?
Rapporti con le scuole, romanticismo e pragmaticità sono le linee guida del discorso con cui Capotondi si è insediata.
Undici squadre penalizzate alla fine di ottobre, un numero di partite da recuperare che riesce difficile da calcolare anche a chi segue assiduamente il problema, fideiussioni in odore di irregolarità e tante spese che non vengono compensate dagli incassi sono solo alcune tra le voci a perdere della serie C che nonostante tutto, in primis si preoccupa di fare nomine di impatto visivo lasciando comunque il timone alla vecchia volpe Ghirelli.
In bocca al lupo a Giorgio Grassi per le battaglie dure e pesanti che si è prefissato di combattere, non è esclusa nemmeno la serrata ad oltranza dopo la sosta di inizio anno se non arriveranno risultati.
Tenga duro il nostro presidente anche se in quel mondo è, purtroppo, facile ritrovarsi tutto d’un tratto generale senza esercito, da solo contro il resto del mondo.
Questa C va cambiata oppure chiusa, credo che non ci siano molte alternative purtroppo perché troppo esposta a vessazioni di ogni genere e forma, non solo economiche.
Molti di voi avranno letto che con ben dieci giorni di anticipo da Ravenna si sono preoccupati di far sapere ai tifosi biancorossi, che decideranno di raggiungere lo stadio di Ravenna domenica 18, armati di bandiera qual’è il regolamento che disciplina niente popodimeno che l’ingresso delle aste!
Sedici millimetri come diametro massimo e materiale leggero signori, altrimenti si resta fuori o si consegna l’asta!
Chissà se la sig.ra Capotondi ha intenzione di spiegare, romanticamente si intende, ai gestori dell’ordine pubblico ravennate che così si possono fare tutte le riforme e le novità che si vuole ma si uccide la passione e la partecipazione dei tifosi senza appello.
Ho immaginato lo steward di turno, con il calibro in mano, che passa un paio d’ore a misurare diametri di aste.
Sembra fantascienza, purtroppo è il calcio di serie C che va in scena domenicalmente.
Calcio di serie C che domenica vedrà il Rimini opposto alla capolista che nessuno si aspettava.
Con 20 punti all’attivo la Fermana arriva infatti al Romeo Neri coi gradi di prima della classe.
Se quasi nessuno vedeva nella squadra marchigiana una potenziale rivelazione sono ancora tanti, tra gli esperti, coloro che la descrivono come una sorta di fuoco di paglia che durerà il tempo necessario alla strafavorita Ternana per arrivare a fare un sol boccone del campionato.
Intanto la Fermana si gode il primo posto in beata solitudine e verrà a Rimini con la consapevolezza che da perdere hanno molto di più i locali.
Il segreto della Fermana, equilibrio e pragmatismo.
Con 9 reti segnate l’attacco ha prodotto tanto quanto il Rimini, il primo Rimini di Righetti a dire il vero perché nelle 2 gare sin qui disputate da Acori il feeling con la porta sembra essere un po’ smarrito, quindi a fare la differenza è la difesa che con soli 4 gol subiti ha consentito l’exploit dei marchigiani.
Equilibrio, sobrietà e abnegazione. Non è figlia di spese folli la Fermana e il ds Andreatini, riminese, non esita a dire che le fortune di questa stagione si fondano sullo scouting fatto con attenzione nelle ultime stagioni che hanno visto i gialloblu pescare a piene mani tra i dilettanti.
E’ il loro modo di stare in campo, sapientemente arricchito di u pizzico di cinismo sportivo da mister Destro, il vero nemico da temere per i biancorossi oltre ai bravi giocatori che stanno man mano venendo fuori.
Ginestra in porta, colui che ci parò un rigore in ginocchio tanti anni fa con la casacca del Pesaro addosso, Lupoli in attacco poi Giandomenico e Scrosta vanno a fare il paio con tanti ragazzi pescati tra i dilettanti nelle ultime stagioni che stanno pian piano diventando delle realtà concrete.
Non credo che questa squadra arriverà in fondo tra le prime, credo però che rappresenti un esempio di come si può e si deve affrontare una categoria complicata e onerosa, come la C attuale, non avendo a disposizione disponibilità economiche importanti.
Ritengo che la gara di domani sarà molto interessante perché vedremo una capolista che non avrà l’atteggiamento classico della prima della classe, poca spavalderia e tanto pragmatismo fermo restando che trattandosi di calcio tutto è possibile, nulla è scientifico e potremmo vedere un 4 a 3 piuttosto che uno 0 a 0.
Per il Rimini poche notizie buone dall’infermeria, che vedrebbe tra i recuperati il solo Simoncelli, e un crollo in terra umbra da riscattare, c’è tutto per rendere interessante un pomeriggio di calcio.
Si comincia alle 14 e 30, chi può non manchi e forza Rimini!

Emanuele Pironi

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