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Rimini, Balzani-Italia Viva: “Si faccia esame maturità in sicurezza e aprano centri estivi”

La ministra alla Pubblica Istruzione Lucia Azzolina ha annunciato che asili e scuole non riapriranno e che l’anno scolastico si chiuderà con la didattica a distanza ed esami di maturità più snelli. Ragioni di sicurezza sanitaria fanno sì che il rientro in classe sia prorogato al nuovo anno scolastico e che le lezioni in aula siano messe ai margini e sacrificabili.

“Purtroppo, questo provoca conseguenze su bambini e adolescenti che hanno dovuto adattarsi a una nuova didattica – commenta Matteo Balzani, coordinatore del comitato tematico Formazione, Scuola e Università di Italia Viva Rimini -. Il Digital divide oggi più che mai, perché non tutti i territori hanno la banda ultralarga e non tutti i nuclei familiari possono permettersi gli strumenti digitali necessari. E questo aumenta ancora più le diseguaglianze sociali che la stessa scuola dovrebbe invece ridurre”.

“La scuola è un’agenzia educativa e i nostri figli hanno già perso e perderanno mesi di crescita insieme ai loro amici, la socialità sarà ridotta al minimo e questo potrebbe avere delle conseguenze anche nel breve e medio periodo. Poi ci sono le conseguenze che ricadono e ricadranno anche su intere famiglie: le nostre scuole sono state infatti le prime a chiudere già a fine febbraio e i genitori si sono trovati ad affrontare un’emergenza nell’emergenza”.

“Quando dal 4 maggio le attività pian piano riprenderanno, i figli con chi staranno? I nonni, che da sempre hanno svolto un ruolo di sostegno e aiuto alle famiglie soprattutto nella gestione dei nipoti, questa volta non potranno farlo perché i più a rischio in questa drammatica pandemia da Covid-19. Con congedi e ferie ormai esauriti, rischiano ancora una volta di essere le donne a dover pagare il prezzo più alto, costrette a trovare una sistemazione ai figli per poter rientrare al lavoro. E alcune si troveranno nella condizione di dover scegliere tra i figli e la carriera, oggi ancora più di ieri. Non possiamo permettercelo”.

“Per questo proponiamo che quanto meno i centri estivi siano in grado di garantire i requisiti di sicurezza adeguati e possano aprire almeno dal mese di luglio – aggiunge Balzani -. Può essere l’occasione per insegnare, tramite il gioco, il distanziamento, le norme igienico-sanitarie e l’uso dei dispositivi di sicurezza ai bambini in vista della riapertura scolastica”.

“Ma è anche necessario iniziare fin da subito a lavorare a un progetto rivolto alla scuola di domani: la didattica a distanza ha mostrato tutti i suoi limiti, le insegnanti hanno fatto un lavoro straordinario con tutte le difficoltà del caso, ma è evidente che non ci si può sostituire alle lezioni svolte in classe (al massimo affiancarsi ad esse) e la soluzione del “tutti promossi” lascia quantomeno perplessi in quanto appiattisce le ambizioni e i talenti dei nostri ragazzi. Per questo Italia Viva chiede di dare l’opportunità di svolgere la Maturità a scuola, in totale sicurezza, dato il numero relativamente basso di studenti e le numerose aule scolastiche vuote. È un momento che i nostri ragazzi ricorderanno per tutta la vita”.

“A settembre è necessario riprendere l’anno scolastico a scuola e non a distanza, perché la scuola non è solo didattica, ma anche socialità e relazione tra compagni e insegnanti. Bisogna raccogliere la sfida facendoci trovare pronti ora, con proposte serie che tengano conto in primis della sicurezza, così da non dover rincorrere dopo, con la conseguenza di ulteriori danni economici e sociali. Le famiglie e i ragazzi hanno fatto e faranno la loro parte, ora chiediamo la massima attenzione da parte delle Istituzioni: la scuola è il futuro! E se è vero che ogni crisi nasconde un’opportunità: abbiamo il dovere di coglierla!”, conclude.

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