“Il fatto non costituisce reato e la ruota panoramica è un installazione privata di interesse pubblico“. Si è concluso oggi con la sentenza di primo grado il processo a carico di Remo Valdisserri, ex dirigente comunale ora in pensione, Massimo De Carlo, legale della società «The Wheel» e Walter Giovagnoli, un tecnico che ha lavorato per la stessa società indagati per l’installazione della ruota panoramica di Piazzale Boscovich. La sentenza è arrivata dopo il rinvio concesso su richiesta del Pubblico Ministero Stefano Celli dal Giudice Vinicio Cantarini lo scorso 21 giugno. Valdisserri era difeso dagli avvocati Maurizio Ghinelli e Vittorino Cagnoni, De Carlo dall’avvocato Giancarlo Pasini e Giovagnoli dall’avvocato Giancarlo Migani.
Tutto era nato nel 2014 quando la ruota panoramica allestita nell’estate del 2013 aveva continuato a essere operativa per più di sei mesi. Stando alle indagini, la ruota era stata inizialmente allestita con un permesso per “opera precaria” della durata di 6 mesi (come da legge regionale) e con un’autorizzazione per spettacolo itinerante alla stregua di quelle rilasciate per i circhi.
Il problema è sorto nel momento in cui è stata avanzata la richiesta di permanenza della ruota anche oltre l’estate. Una materia su cui ci sono comunque rari precedenti giuridici specifici e orientamenti diversi. Proprio per non voler lasciare nulla al caso era stato richiesto un parere, da parte dei tecnici del comune, ad un esperto di normativa edilizia ed erano stati contattati i Comuni che hanno sul loro territorio attrazioni simili. Alla fine è prevalso l’orientamento che con la ruota in pianta stabile a piazzale Boscovich serve il permesso a costruire.
Così, una nuova delibera rilasciò il permesso a costruire “a termine”, in deroga agli strumenti urbanistici, per interesse pubblico, in sanatoria per la permanenza del manufatto (la ruota, ndr). Secondo la Procura nella documentazione a corredo della delibera non era stato motivato l’interesse pubblico. Non solo. Secondo la Procura il piano regolatore di Rimini non prevede installazioni sul porto canale (con destinazione viabilità), dove, invece, la Ruota è stata montata.
Di parere opposto i legali di Valdisserri che sostengono che la ruota panoramica di Rimini essendo entrata nel panorama di Rimini e per molti aspetti diventata anche simbolo della città è di interesse pubblico. Alla fine il giudice del Tribunale di Rimini ha dato ragione ai difensori dell’ex dirigente comunale confermando la tesi relativa all’interesse pubblico, discriminante che – per altro – può essere stabilito solo dal consiglio comunale cittadino e non certo dalle Procure.