Riportiamo di seguito la lettera aperta stilata dai genitori dei bimbi dell’asilo nido “Il Melograno” in merito alle domande tuttora senza risposte rivolte all’amministrazione comunale, riguardo la soppressione di 45 posti nido nella struttura di Via Covignano.
Siamo i genitori dei bimbi frequentati il nido “Il Melograno”, quegli stessi che nelle settimane scorse si sono opposti a gran voce ad una scelta dell’amministrazione comunale che di fatto sopprime 45 posti nido in una zona centrale della città e contestualmente elimina uno dei pochi centri estivi che ospitano bimbi di età compresa tra 0 e 3 anni.
Ci sembra opportuno rendere noto lo stato attuale della situazione, alla luce del dialogo che si è fortunatamente aperto con l’assessore alla scuola ed alle politiche educative del comune di Rimini.
All’assessore Morolli abbiamo chiesto attenzione e risposte su tre questioni ritenute per noi fondamentali, constatata anche la scarsa offerta pubblica in merito:
- mantenimento dei 45 posti nido che la struttura in via Covignano garantisce (struttura nata ad hoc e difficilmente ripetibile);
- continuità didattica per i nostri figli e mantenimento del progetto pedagogico di qualità, che difficilmente può essere riproposto in un qualunque altro contesto;
- mantenimento dei posti per il centro estivo dei bimbi 0-3.
La settimana scorsa abbiamo appreso dall’assessore che la struttura in via Covignano ospiterà il centro estivo nel luglio e nell’agosto prossimi. Un sollievo, non lo neghiamo, sia per la certezza di avere un posto per i nostri bimbi quest’estate, sia per la constatazione che l’amministrazione sta valutando la riduzione dell’inspiegabile taglio annunciato.
Pur tuttavia, un sollievo di breve durata, nella considerazione che si tratta di una disposizione che interessa soltanto l’anno in corso e non gli anni futuri. Ma ci piace pensare che nel breve periodo una decisione a regime non poteva essere assunta e che l’amministrazione si riserverà di valutare il mantenimento del centro estivo anche per i prossimi anni.
Restiamo ora in attesa di un incontro a breve in merito alla risoluzione delle altre due questioni (mantenimento posti nido e continuità didattica con tutela di un servizio di qualità), di rilevanza nettamente maggiore rispetto al centro estivo, se si riflette sulle conseguenze di una risposta negativa.
Non ci basta infatti la priorità accordataci nell’iscrizione ai nidi dell’ASP Valloni. Tale soluzione non risolve nessuno dei due problemi prospettati. Semmai, trasferisce su altri genitori la difficoltà di non avere un posto nido per i loro bimbi.
Confidiamo sull’impegno dell’amministrazione a voler trovare una soluzione in linea e nel rispetto non solo della finanza comunale, ma delle esigenze di tutta la cittadinanza e dell’ultima Legge Regionale (n. 19 del 25/11/16) emanata.
La stessa, vale la pena di informare, nei primi due articoli, molto chiaramente afferma che la Regione, ritenendo essenziale l’investimento diretto all’infanzia (alla quale devono essere dedicati interventi e servizi di qualità), promuove i nidi come luoghi di
a) formazione e socializzazione dei bambini, nella prospettiva del loro benessere psicofisico e dello sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali
b) cura dei bambini che comporti un affidamento continuativo a figure diverse da quelle parentali in un contesto esterno a quello familiare;
c) sostegno alle famiglie nella cura dei figli e nelle scelte educative.