La Polizia Postale di Venezia ha scoperto una rete di pedopornografia che vede coinvolto anche un pasticciere di 59 anni di Rimini. L’uomo, sposato e con figli, aveva nel suo computer di casa migliaia di immagini di bambini e bambine vittimi di ogni sopruso. Anche gli animali venivano utilizzati per soddisfare le perversioni di questi maniaci.
Anche gli inquirenti sono rimasti sorpresi per la mole di materiale ritrovato, si parla di uno degli archivi più importanti scoperti in Italia, quando hanno potuto visionare il computer dell’uomo. Nelle migliaia di file ritrovati vi erano bambini di tutte le età, anche appena nati e di tutte le etnie.
Gli agenti della polizia postale hanno fatto irruzione nella casa del pasticciere alla mattina del 20 dicembre. Pensavano di dover cercare il computer in qualche stanzino dell’appartamento in realtà era in bella mostra nel salotto di casa.
Appare certo che il materiale che aveva scaricato il riminese lo condivideva anche con altri maniaci. Quello che la scia ancor più perplessi è che l’uomo era già stato denunciato per analoga vicenda del 2003 ed aveva rimediata una sentenza di condanna che non è ancora passata in giudicato.
Gli agenti su mandato del PM Paolo Gengarelli hanno tratto in arresto l’uomo che ora è in una cella di isolamento nel carcere di Rimini.
Molto probabile che l’indagine passi alla Direzione distrettuale antimafia trattandosi di reati di loro competenza.