Grazie ad un lavoro puntuale e corale del Comune di Rimini è stata definita la strada per porre rimedio alle disparità introdotte nel maggio scorso dalla nuova normativa che disciplina il diritto di proprietà delle Aree Peep. Nell’ultima disposizione, introdotta nell’ambito della legge per l’emergenza ucraina (Legge 20 maggio 2022, n. 51), si abrogava con effetto immediato la precedente norma entrata in vigore il 31 luglio 2021 grazie a cui si introducevano agevolazioni economiche per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà delle aree e per l’eliminazione del prezzo massimo di cessione e del canone massimo di locazione per l’edilizia residenziale pubblica, ripristinando, dopo nemmeno dieci mesi, i valori di riscatto antecedenti.
Una norma peggiorativa che oggi viene corretta dall’emendamento a firma dei Senatori Manca e Misiani approvato ieri commissione al Senato (nell’ambito della conversione in legge del decreto sul Pnrr2): nel dispositivo si precisa che sono fatte salve “le procedure relative alle istanze già depositate dai soggetti interessati fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”.
Così come richiesto da questa Amministrazione e da altri Comuni quindi viene introdotto un periodo transitorio che consentirà a tutti i cittadini che prima del 20 maggio (data della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’ultima norma) avevano in corso una procedura per il riscatto delle aree di poter avvalersi della precedente disciplina.
L’emendamento dunque accoglie le indicazioni presentate dall’Amministrazione Comunale di Rimini, che si è impegnata in maniera diretta, in dialogo con i parlamentari e le forze politiche, per trovare una soluzione immediata e affinché fossero tutte le fattispecie coinvolte, senza nessuna esclusione: sia chi ha in corso un iter per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, sia chi deve liberare le aree dai vincoli di alienabilità.
Nell’attesa che il percorso di approvazione dell’emendamento si concluda, con i prossimi passaggi in Aula, esprimiamo soddisfazione per questo primo importante risultato che non nasconde l’amarezza però per le modalità e le tempistiche inopportune con cui si è introdotta la normativa”.