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Rimini: apre l’ambasciata delle Città del Vino d’Europa

L’Ambasciata delle Città del Vino d’Europa apre a Rimini in via Soardi, all’interno della corte di un Palazzo del XVII secolo, in pieno centro storico. La via Soardi inizia dalla piazza, che un tempo ospitava il “Foro Romano” di Ariminum e termina nei pressi dell’abside della monumentale chiesa medievale di Sant’Agostino, che conserva le maggiori e migliori testimonianze della Scuola giottesca riminese del Trecento.  L’Ambasciata rimane nelle vicinanze della Cittadella Universitaria per essere in contatto con gli studenti di Economia del Turismo.

L’Ambasciata delle Città del Vino d’Europa promuoverà la civiltà del vino e la ricchezza produttiva dei territori del Distretto Turistico Integrato RoMagnaCoast, Profumo di Sangiovese, dove l’Azienda diventa Cultura, Ospitalità, Amicizia.

Il “Distretto” opererà all’interno della Destinazione Romagna” ovvero “Visit Romagna”.

L’ambiente diplomatico sarà arredato con mobili ed oggetti antichi di varie epoche e provenienza per narrare aneddoti sulla storia del vino, del cibo e del territorio: le “storytellings” della Romagna.

Le due vetrine esterne saranno allestite con quattro grandi cornici antichizzate, all’interno delle quali verranno esposti oggetti antichi a tema per comporre delle nature morte come i modelli che utilizzavano i pittori nei secoli scorsi per dipingere i quadri di questo genere di rappresentazione.

I temi narrati visivamente saranno quattro come le cornici:

“Il Sacro e il Tempio”; l’Ospitalità e il Palazzo”; “il Lavoro e la Trasformazione”; il “Mercato e la Mescita”.

Il Sacro e il Tempio” rappresentato da elementi che ricordano i pagani e i cristiani, assieme all’acqua, elemento sacro senza la quale non ci sarebbe vita. Sui Colli Covignano e Paradiso di Rimini esiste una sorgente dalle origini romane che sgorga nei pressi di una chiesa cristiana nelle cui fondamenta si notano i resti di un tempio pagano di epoca romana.

L’Ospitalità e il Palazzo” è il luogo dove un tempo venivano accolte le persone o dove si esercitava il governo di un territorio, come avveniva nelle “Rocche Malatestiane”, diventate un marchio di un eccellente vino: il Romagna Sangiovese “Sigismondo”.

 Il Lavoro e la Trasformazione” sono mestieri che si svolgono nelle cantine o nelle cucine, luoghi dove i prodotti di “Madre Terra” vengono trasformati in alimenti necessari all’uomo, ambienti in cui operano i “Sacerdoti Culinari”, gli intermediari fra i prodotti e il cibo.

Il Mercato e la Mescita” rappresentano settori economici importanti, la cui visibilità avviene per mezzo di vetrine, che esprimono lo “shopping emozionale”, oppure le caratteristiche osterie dove si effettuano le “degustazioni emozionali” in ambienti suggestivi. All’interno saranno esposte bottiglia di vino, le cui etichette ispirano il racconto di aneddoti storici e ambientali della Romagna, il cui nome contiene il termine “Roma” capitale d’Italia e “Magna”, che nella lingua latina significa grande come la terra in cui scorreva lo storico fiume “Rubicone”, che ricorda il periodo storico del passaggio fra la “Repubblica” e “l’Impero” romano, l’evento che avviò la prima globalizzazione. A quell’epoca fu realizzata la via “Emilia”, la consolare romana considerata la madre dell’agricoltura moderna, perché avviò la centuriazione: un sistema modulare di bonifica del territorio della “Gallia Cispadana”. Giulio Cesare ha lasciato in eredità alla Romagna un’importante valle del vino, la “Rubicon Valley” da cui parte “Iter Vitis” nella regione Emilia-Romagna, “Les Chemins de la Vigne” – Itinéraire Culturel du Conseil de l’Europe”, che conduce alle Città del Vino d’Europa.

Sarà Enotourism Club a gestire l’Ambasciata, una moderna Società di Mutuo Soccorso all’Ospitalità al servizio del “Distretto Turistico Integrato “RomagnaCoast”, il cui motto è S. G. O.: “Spontaneità”, “Gentilezza”, “Ospitalità”.

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