Dove pensano di portare l’Italia gli italiani? Domanda senza una risposta. Quantomeno una risposta immediata e condivisa.
Come analizzava, puntualmente, Ilvo Diamanti il 30 gennaio su Repubblica, l’Italia sembrava marciare «verso un bicameralismo, finalmente, imperfetto. Con un Senato ridimensionato. Con poteri limitati. A sostegno di una democrazia maggioritaria e “personalizzata”, per effetto dell’Italicum, una legge elettorale a doppio turno. Che, nella versione originaria, prevedeva un ballottaggio fra i primi due partiti, nel caso, probabile, che nessuno superasse la soglia del 40% al primo turno. Si trattava della soluzione finale del percorso “renziano”. Passato attraverso la “personalizzazione” del Pd e del governo».
Ma negli ultimi due mesi questo “viaggio” si è interrotto.
Complicato da due incidenti. Anzitutto: la bocciatura del referendum, che ha mantenuto il Senato e dunque, il bicameralismo perfetto. Poi, è giunta la sentenza della Corte Costituzionale, che ha emendato l’Italicum, dichiarando illegittimo il ballottaggio.
Così, se oggi si votasse, come auspicano alcuni leader e alcuni partiti, ci troveremmo (troveremo?) in una prospettiva, a dir poco, confusa. Senza maggioranze né leadership precise.
Ma cosa pensano i riminesi di questa situazione?
Lo abbiamo verificato con il nostro sondaggio settimanale.
Il sondaggio innanzi tutto ha preso in esame il tipo di sistema elettorale preferito dai Riminesi:
Dunque i Riminesi preferiscono un sistema maggioritario (oltre il 58%). Una maggioranza inequivocabile e più alta della media nazionale rilevata dai sondaggi, che si attesta attorno al 50%.
La seconda domanda è di stretta attualità. Quando andare a votare?
La maggioranza vorrebbe andare al voto subito (“prima possibile”); ma è una maggioranza relativa. A ben guardare, sommando “prima nuova legge elettorale” e “completare la legislatura”, quasi il 60% non ha tutta questa fretta.
E il Governo Gentiloni? Come viene giudicato a Rimini?
Una fiducia ai minimi termini. D’altra parte un governo nato dopo il governo Renzi è considerato da molti fotocopia di quello precedente.
Infatti questo giudizio sul Governo viene in qualche modo contraddetto dal giudizio sui singoli leader:
Gentiloni è in questo momento il leader con l’indice di fiducia più alto. Niente di eccezionale, anzi. Ma il vecchio detto “morto un papa se ne fa un altro” non perde d’attualità. Il lutto, in politica, viene “eleborato” rapidamente. Poi i leader possono anche resuscitare. Ma oggi questo è il quadro.
Ma se si votasse oggi, come andrebbe a Rimini?
Primo partito il Pd, a seguire il Movimento 5 Stelle. In linea con i dati nazionali salvo qualche scostamento su Area Popolare/Ncd e sui voti della Lega. Ma sono differenze territoriali che confermano il dato nazionale.Alta la percentuale degli indecisi e non votanti.
Ma è stata chiesta anche una preferenza di voto testando un ipotetico nuovo raggruppamento della sinistra rappresentato dalla minoranza Pd (D’Alema, Bersani, Emiliano, Rossi e Speranza):
Dati non irrilevanti. Certo in linea, anche in questo caso, con la tendenza nazionale. Ma propensioni al voto dirompenti se confermate con il voto.
La nuova lista di sinistra provocherebbe, almeno nei sondaggi, un salasso per il Pd: risultato a due cifre (oltre il 12%) e inevitabile ridimensionamento del Partito Democratico.
Vedremo nelle prossime settimane cosa succederà nella realtà.
Sondaggio realizzato ed elaborato da Chiamamicitta.it.
Data o periodo in cui è stato realizzato il sondaggio: 22 gennaio – 2 febbraio 2017
Data di pubblicazione o diffusione: 4/2/2017 sito web
Campione casuale di 325 interviste utili rappresentativo della popolazione dei comuni costieri, maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età e attività
