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Rimini, all’Arena Lido c’è “Memorie di un assassino” del premio Oscar Bong Joon-ho

Stasera, martedì 4 Agosto, alle ore 21:15 presso l’Arena Lido – Darsena di Rimini, verrà proiettato Memorie di un assassino (2003, 130’) del regista premio Oscar in carica Bong Joon-ho, nell’ambito della rassegna estiva E la chiamano Rimini…

Dopo l’incredibile successo di Parasite (2019), primo film sudcoreano ad aggiudicarsi la Palma d’oro a Cannes, oltre a essere candidato ai Premi Oscar, ai quali dato che c’era ha vinto il premio come miglior film (mai assegnato prima a una pellicola non in lingua inglese), viene finalmente distribuito anche in Italia Memorie di un assassino, presentato al Festival di Cannes nel 2003.

Un’occasione per conoscere meglio il regista più in voga del momento, che prima di trionfare con il suo ultimo film aveva però già realizzato pellicole di grande spessore, come appunto Memorie di un assassino o Snowpiercer (2013), nel quale la tematica della lotta di classe viene interpretata in chiave più allegorica e futuristica rispetto a Parasite, e che potete tranquillamente vedere dal vostro divano su Amazon Prime Video.

Ma torniamo al film di stasera. Siamo nel 1986. Park Doo-Man (Song Kang-ho) è il detective di un piccolo paesino dimenticato da Dio che sta indagando sulla morte e lo stupro di una ragazza. Viene allora affiancato da un collega che viene invece dalla capitale, Seul, che si chiama Seo Tae-Yoon (Kim Sang-kyung). I casi inizieranno però a susseguirsi senza una ragione intellegibile, in una spirale di sangue e violenza che sarà sempre più difficile comprendere e placare…

Memorie di un assassino è un thriller duro e allo stesso tempo raffinato, ambientato nella provincia di Gyunggi e tratto dal romanzo Come and See Me di Kim Kwang-rim, a sua volta basato sulla storia vera di uno dei più celebri serial killer coreani. Come nei più alti esempi del genere, da Edgard Allan Poe a Carlo Emilio Gadda, l’indagine finisce per ripiegare su se stessa in un vortice epistemologico inafferrabile, in cui l’intelletto umano – le memorie del titolo, appunto – abdicano di fronte all’impossibilità di scorgere un senso, e un ordine, tra le macerie di un equilibrio psichico, fisico e affettivo ormai irrimediabilmente perduto per sempre.

Un film che riesce persino a far ridere, di quel riso nero e perturbante che solo i grandi artisti sono in grado di cogliere. Il finale, poi, è di sorprendente bellezza, con quello sguardo in camera che non riuscirete proprio a dimenticare facilmente.

biglietti in vendita qui

Edoardo Bassetti

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