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Rimini, al via Macfrut. Gnassi e Lucchi “Apriamoci al mondo, altro che sovranismo”

Al via la trentaseiesima edizione di Macfrut, la kermesse dedicata all’ortofrutta in programma alla Fiera di Rimini fino all’10 maggio. Il taglio del nastro è avvenuto nella mattinata di oggi alla presenza dei sindaci di Rimini e Cesena Andrea Gnassi e Paolo Lucchi, del Presidente Renzo Pieraccini, dell’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli, della Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Emanuela Del Re e del Ministro dell’agricoltura Della Repubblica Democratica del Congo Thsibangu Kalala. 

Africa in gran spolvero non a caso nell’edizione 2019 di Macfrut con un focus dedicato in Padiglione che vede in vetrina in particolare l’area subsahariana. In particolare sono presenti in fiera 200 aziende provenienti da 14 paesi.

Non è quindi casuale il riferimento dei due sindaci romagnoli nel saluto di benvenuto. Gnassi e Lucchi hanno inaugurato la Kermesse a braccetto: “La chiave dell’edizione 2019 deve essere l’apertura al mondo al mercato e anche alla cultura estera. Un benvenuto particolare quindi, ai buyers e ai visitatori stranieri“, ha esordito Paolo Lucchi. “Un occasione per ribadire che non servono nuovi muri e soprattutto un nuovo protezionismo”. 

 

I sindaci di Rimini e Cesena Andrea Gnassi e Paolo Lucchi

Gli ha fatto eco il sindaco di Rimini Andrea Gnassi: “Non servono sovranismi e microsovranismi. L’Italia si colloca nel mediterraneo la produzione agroindustriale riveste un ruolo di centralità e non si può prescindere dai rapporti commerciali anche internazionali. Ma soprattutto personali come avviene all’interno di una fiera come questa”.

Per viceministro Del Re, “Macfrut è una fiera da preservare, un evento unico e di primaria importanza. Credo nella capacità della kermesse di stimolare energie rilevanti” .

Il Viceministro

“È necessario – ha spiegato sempre la Del Re – incrementare scambi commerciali avere a cuore destino del nostro pianeta. Il governo italiano attribuisce altissima importanza alla questione afric ana. Il che significa da una parte cercare di ridurre l’esodo di massa dal continente in maniera responsabile favorendo la crescita economica interna degli Stati africani, il dialogo con i paesi africani e la stessa unione africana”.

 

 

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