Rimini, al Tiberio arriva in prima visione il film giapponese “True Mothers”

Da giovedì 10 febbraio, presso il Cinema Tiberio di Rimini, verrà proiettato True Mothers (2020) del regista giapponese Naomi Kawase, selezionato dal Festival di Cannes e scelto dal Giappone per rappresentare il cinema nipponico ai Premi Oscar 2021.

La pellicola prende spunto da una premessa fondamentale: Satoko e Kiyozaku Kurihara non possono avere figli.

Dopo aver valutato tutte le possibili opzioni, scelgono di adottare un bambino rivolgendosi a Baby Baton, un luogo ameno nella prefettura di Hiroshima dove vengono accolte ragazze incinte, spesso molto giovani e in precarie condizioni economiche, che non sono in grado di poter crescere con sé i loro stessi figli.

Una di queste ragazze, chiamata Hikari, affida il suo figlio Asato ai due coniugi Kurihara, ma dopo cinque anni e moltissimi cambiamenti cercherà in tutti i modi di rintracciarli per poter rivedere il proprio bambino…

Bellissimo l’incipit: agli iniziali vagiti di un bebè segue un campo lunghissimo sul mare di Hiroshima, placido e magnetico come un liquido amniotico dal valore universale. Sin dall’inizio, True Mothers ruota dunque attorno al concetto di maternità e al suo impatto sulla vita di una donna, declinandolo attraverso tre figure femminili che rappresentano rispettivamente il desiderio di maternità (Satoko), la sua sublimazione e astrazione (Shizue Asami) e la sua privazione (Hikari).

I giudizi che lo spettatore è portato di volta in volta ad avanzare nei confronti dei vari personaggi vengono però puntualmente smentiti dalla narrazione. A poco a poco veniamo infatti a conoscenza delle difficoltà che essi hanno affrontato, e lungo il cammino veniamo accompagnati dall’abile regia verso un sentimento di pietà e comprensione, che sostituisce definitivamente la condanna iniziale.

Vale la pena riportare a tal proposito le parole dello stesso regista Naomi Kawase:

“True Mothers è una storia sul come forgiare il proprio destino: come se, dopo la pioggia, arrivasse una luce radiosa a purificare il mondo. Tutti sono figli di qualcuno, ognuno ha una madre che l’ha partorito. E, proprio per questo, il nucleo di questa storia dovrebbe toccare il cuore delle persone. Perché le fondamenta del mondo stanno nei cuori, visti in questo caso da un’anima pura che crede nella bellezza di ciò che la circonda”.

Edoardo Bassetti

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