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Rimini, agenti Polizia Locale a processo: chieste pesanti condanne

E’ durata 4 ore la requisitoria del PM Davide Ercolani per il processo che vede come indagati otto agenti della Polizia Municipale di Rimini, facenti parte del Nucleo Ambientale.

Le indagini avevano preso le mosse alcune segnalazioni fatte pervenire nel 2016 all’Autorità Giudiziaria dalla stessa Polizia municipale, nelle quali venivano evidenziati fatti ritenuti suscettibili di rilievo penale, posti in essere dagli operatori di polizia locale nel corso, in particolare, di operazioni di polizia giudiziaria da loro eseguite nel quadro della repressione di attività di spaccio di stupefacenti esercitato in prevalenza da alcuni cittadini stranieri extracomunitari. Era la cosiddetta operazione “Kebab Connection”, che nel dicembre  2013 aveva portato a 53 ordinanze di custodia cautelare.

La Procura della Repubblica di Rimini, sulla base delle risultanze delle attività delegate di polizia giudiziaria, svolte dal Nucleo di Polizia economico finanziaria, ha formulato nei confronti degli otto vigili urbani risultati coinvolti a vario titolo, le ipotesi di reato di peculato, abuso d’ufficio, rifiuto d’atti d’ufficio, favoreggiamento personale, falso in atto pubblico, soppressione distruzione e occultamento di atti veri, percosse, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie e violenza privata, commessi nel periodo 2012 – 2016.

Nella requisitoria il sostituto procuratore ha ripercorso la vicenda rimarcando “ i comportamenti delittuosi – che disvelano il ripudio, il tradimento dei valori fondanti della deontologia del pubblico ufficiale”.

Al termine della requisitoria il pm ha chiesto la condanna per tutti gli otto imputati con pene che vanno dagli 11 anni e sei mesi  ai 4 anni. Complessivamente sono state chieste condanne per 70 anni di carcere

Gli otto agenti, difesi dagli avvocati Massimiliano Annetta, Roberta Rossi e Stefano Caroli, hanno sempre respinto le pesanti imputazioni professandosi del tutto innocenti e sostenendo di essere stati accusati da quelle stesse persone (gli spacciatori magrebini) che avevano incastrato. La sentenza è attesa per il prossimo 19 aprile.

Foto di copertina il Pm Davide Ercolani

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