La dichiarazioe di Marco Affronte, parlamentare dei verdi che cita documenti ufficiali in cui si chiarisce che le spiagge rientrano nel campo della Bolkestein:
“Non capiamo tutto l’entusiasmo attorno alle parole di Frits Bolkestein, che avrebbe detto che le spiagge non devono andare all’asta trattandosi di beni e non di servizi: la Commissione Europea s’è già più volte chiaramente pronunciata, affermando il contrario” – ricorda l’Eurodeputato riminese Marco Affronte – “Le concessioni demaniali sono un servizio, per cui sono soggette alla Direttiva. La Commissione lo ha messo nero su bianco due anni fa nel rispondere ad una petizione del 2013: http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/plmrep/COMMITTEES/PETI/CM/2016/10-10/1094931IT.pdf. Più chiaro di così è impossibile. Suggerirei ai colleghi Alberto Cirio di Forza Italia e Angelo Ciocca della Lega di evitare di perdere tempo con l’ennesima interrogazione solo per far salire i propri indici di produttività: la Commissione ha già risposto. E ha anche chiarito, in quell’occasione, che spetta allo Stato membro trovare la soluzione che consenta di tenere conto degli interessi in gioco, nel pieno rispetto della direttiva servizi. La Commissione è disposta ad avviare discussioni con le autorità italiane per trovare una soluzione al problema. Cosa che l’Italia, per la mancata volontà e l’incapacità di Governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio, non ha voluto mai fare, mancando l’opportunità per portare anche un po’ di aria fresca in un settore molto statico e alimentando solo l’incertezza, con conseguente blocco degli investimenti. Faccio poi notare che un Commissario Europeo, specialmente a dodici anni dai fatti, non ha alcun peso specifico su quanto scritto. Verba volant, scripta manent”.