Io padrona, tu schiavo. Ma lui, commesso riminese di 25 anni, alla vista di fruste e catene si è tirato indietro. Scatenando l’ira della donna, 60 anni, separata e nonna. Che ha preso a tempestarlo di telefonate e messaggi, inseguendolo anche sul posto di lavoro. Finché il giovane è andato a chiedere aiuto in Questura.
La vicenda è raccontata oggi dal Resto del Carlino e dal Corriere di Romagna. Tutto inizia con un amore travolgente fra il ragazzo e la donna di 35 anni più grande, benestante imprenditrice lombarda del tessile. Si conoscono per lavoro nella boutique dove lavora lui. Diventa una cosa seria, i due vivono assieme in Lombardia e trascorrono romanticamente lunghi periodi in riviera.
Tanto seria che la donna decide di condividere quello che lei definisce il suo “mondo”. Ovvero la passione per ambienti sadomaso, dove interpreta il ruolo della domina, o mistress, insomma della padrona. A lui toccherebbe quello di schiavo e gli viene mostrato un campionario degli indispensabili accessori per esserlo al meglio: fruste, catene, completi in pelle borchiata e perfino un pitone.
Il ragazzo da quel “mondo” non è attratto per niente e anzi dichiara che fra loro è finita. Di qui la reazione della donna che ha portato il 25enne a rivolgersi alla polizia. La signora è stata convocata in Questura ed ha ricevuto un ammonimento: basta non quella persecuzione. Se invece continuerà, scatterà la denuncia penale