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Rientrano i sanitari sospesi perchè non vaccinati, a Rimini sono 43

Sono 480, in Emilia-Romagna, gli operatori della sanità pubblica che sono stati sospesi per non essersi vaccinati contro il Covid e per i quali è in corso, come annunciato dal ministro Schillaci, la procedura di reintegro.

Come riporta l’Agenzia ANSA, si tratta dello 0,6% delle circa 70mila persone che lavorano per il sistema sanitario regionale. Sono 125 gli operatori sanitari sospesi tra dipendenti e convenzionati in tutta l’azienda USL della Romagna; 43 a Rimini, 42 a Ravenna, 22 a Forlì e 18 a Cesena.

Le categorie più rappresentate sono gli infermieri (164) e gli operatori socio-sanitari (89) e il personale non vaccinato è, più o meno, uniformemente diffuso nelle varie aziende sanitarie della Regione. )

“Eccolo il nuovo corso del neo ministro della Sanità Schillaci: reintegrare gli operatori sanitari sospesi per inadempienza all’obbligo di vaccino anti-Covid ed eliminare l’obbligo di mascherina in ospedali e RSA. Nel primo caso il messaggio è chiaro: violate le regole, tenete duro e primo o poi un lasciapassare vi arriverà, alla faccia di tutti quelli che invece rispettano le norme”, dichiara intanto all’Agenzia DIRE Lisa Noja, consigliera comunale di Milano e deputata di Italia Viva. “Per quanto riguarda le mascherine – continua – siamo di fronte a una follia pura: togliere l’unico presidio di protezione che oggi esiste per i malati e le persone fragili. L’uso della mascherina per operatori e visitatori negli ospedali e nelle RSA, tra l’altro, dovrebbe essere una regola che si applica sempre, a prescindere dal Covid. Siamo un paese in cui si entra in ospedale per curarsi da una malattia e spesso se ne esce con un’infezione. E siamo un paese in cui il tema dell’antibiotico-resistenza sta diventando gravissimo e potrebbe essere la prossima emergenza sanitaria. Ecco, in un paese così, il nuovo ministro annuncia questi provvedimenti. Un ammiccamento al mondo novax e la dimostrazione di un totale disinteresse e disinvestimento sul grande tema della prevenzione. Insomma, un inizio davvero pessimo”, conclude Noja.

Di tutt’altro avviso il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), Andrea Mandelli: “Registriamo positivamente anche la decisione del ministro Schillaci relativa al reintegro dei sanitari sospesi per mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, che rischiava di aggravare la situazione, già di per sé critica, della carenza di personale che riguarda anche i farmacisti, oltre ad avere generato non poche incertezze operative per gli Ordini professionali”.

Non solo: “Condividiamo la decisione del Ministro Schillaci – aggiunge Mandelli – di modificare le modalità di divulgazione dei dati sull’andamento della pandemia, stabilendo la pubblicazione di un bollettino Covid con cadenza settimanale”. L’annuncio è stato diffuso questa mattina dal ministro della Salute. “Questo non significa abbassare la guardia – continua Mandelli – ma è evidente che la fase più complicata della pandemia è ormai alle spalle e dobbiamo imparare a convivere con il virus, anche grazie al fatto che la gran parte della popolazione è vaccinata e disponiamo di nuovi vaccini ed efficaci armi terapeutiche. L’immunizzazione resta la strada maestra da percorrere, soprattutto per mettere in protezione le persone più fragili e gli anziani”. conclude il presidente FOFI.

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