Sapevo quanto fosse debole il sindaco di Riccione, conoscevo abbastanza anche la sua indole rissosa e vendicativa, ma non pensavo arrivasse anche a fare scelte amministrative per fare dispetti. A volte anche i titoli di giornale (magari fatti per enfatizzare) rivelano la verità più di quanto si possa immaginare. Infatti solo la cinica voglia di fare una “prova di forza”, solo la voglia di fare un dispetto può giustificare la scelta di restringere Via Veneto.
Pur di fare un dispetto al quartiere si straccia il progetto di una pista ciclabile sicura, e anche meno costosa, per realizzarne una in mezzo ad una strada che dopo la statale è la più intensamente trafficata di Riccione. Il risultato sarà prima di tutto una pista ciclabile che ogni 10 metri ha un pericolo: e pensare che dovrebbe servire in primo luogo ai bambini che vanno a scuola. Ma la cosa più paradossale è che si sostiene addirittura che restringendo la strada questa diventa meno pericolosa. Ho dovuto rileggere due volte il comunicato dell’Amministrazione perché credevo di aver capito male. In tutto il mondo si allargano le strade per renderle più sicure, ma a San Lorenzo no, lì bisogna far strisciare le auto perché cosi andranno più piano.
Mi sembra di sognare. Chi lo spiega adesso a tutti i frontisti di via Veneto che hanno ceduto i loro terreni per avere una strada comoda rinunciando a gran parte dei loro giardini, che se si tenevano quella stradina di 50 anni fa erano più sicuri?
Dato che ci siete perché non deviate il traffico della statale sulla vecchia curva del fattore invece di montare autovelox e telecamere per fare razzia di multe?
Purtroppo il risultato sarà che Via Veneto tornerà ad essere una strada pericolosa. Pensate a cosa succederà di fronte al Boschetto, quando immprovvisamente la strada si restringerà di un metro e mezzo e le auto dovranno fare una brusca deviazione per evitare di investire i ciclisti. Pensate dove arriveranno le code e quanto tempo dovremo stare fermi ad aspettare le fermate degli autobus o dei mezzi della nettezza urbana, visto che non ci sarà più spazio per passare. E pensate ai bambini che in bici ogni 10 metri si troveranno un auto che attraversa la pista ciclabile, un cancello che si apre o persone che econo dal bar.
Mi chiedo come abbia potuto dare parere favorevole la Polizia Municipale, sempre che l’abbiano chiesto, o come sia stata fatta la valutazione dei rischi di questa scelta sciagurata.
Ma tutto questo non interessava la nostra Amministrazione ed in particolare al Sindaco, che ormai in grave crisi di credibilità aveva bisogno solo di “asfaltare il PD”. Ma può succedere anche che chi parte per asfaltare finisca per restare asfaltato.
Daniele Imola