Sabrina Vescovi torna sulla vicenda di Radio Deejay a Riccione.
“Come si dice? Il problema è un altro – attacca la capogruppo del Pd in consiglio comunale – Il problema vero è una radio nazionale che si cala in un contesto culturale e spettacolare del tutto desertificato, dovendo supplire al nulla di Tosi/Caldari & C. con la propria programmazione ormai dilatata ad ogni periodo dell’anno. Non me ne voglia Linus: il ruolo del consigliere comunale non è quello del cagnolino dalla testa basculante sul retro delle vecchie 600 Fiat. Dobbiamo ‘anche’ verificare. Atti, cifre, costi e numeri. Se Radio Deejay era, è e sarà una parte integrante della storia di Riccione e della Riviera, questo non significa dover gioire per il cul de sac in cui oggi si è finiti. Proviamo a riepilogare”.
E Vescovi elenca: “Primo. Sono stati un diluvio gli esposti e le dichiarazioni gestite più o meno esplicitamente dell’allora opposizione guidata dal consigliere Renata Tosi contro Radio Deejay, accusata di interessata ‘collusione col nemico’ e invitata caldamente a levare le tende da Riccione. Poi dopo il periodo di rodaggio da sindaco, ecco l’inversione a U: consegnare le chiavi di casa, trattativa diretta, alla stessa radio nemico, perché evidentemente ritenuta (a ragione) la migliore foglia di fico per coprire il nulla del palinsesto estivo, invernale, autunnale, primaverile”.
“Secondo. Il trionfalismo ‘da mezza amica’ della Tosi verso Linus e la radio, se fa a pugni con le delicatezze regalate agli stessi durante i suoi anni all’opposizione, stride ancor di più con l’investimento oneroso fatto dal Comune di Riccione sul nuovo direttore artistico. Creativo del ‘di tutto e di più’ ma…che bisogno c’era di questa consulenza quando a Radio Deejay è demandata praticamente tutta la programmazione degli spettacoli musicali?”.
“Terzo. Lascio perdere Caldari che dopo due anni ancora non ha ben chiara la differenza tra atti amministrativi, opinioni personali, statistiche tirate qui e là come un elastico”.
“Il tema è di merito: un Comune cioè che spende quasi un milione di euro per una tappa del giro, smontando le decorazioni rosa a una settimana dalla Notte Rosa, mentre Radio Deejay monta nel frattempo un palco di colore rosa…. Un Comune che non ha programmazione di eventi ma paga profumatamente un direttore artistico per fare quello che Radio Deejay fa già al 90 per cento. Poi c’è un tema di metodo: la trasparenza. Gli atti devono essere trasparenti, non si può giocare sui costi. Infine c’è un tema politico: le capriole della Tosi. Linus vai fuori!.. Linus resta che ti appaltiamo tutto… tassa di soggiorno cancellata… tassa di soggiorno aumentata. E così via all’infinito…”, conclude Sabrina Vescovi