Leggendo i quotidiani di questa mattina, qualche battuta, come si suol dire, sorge spontanea. Riccione appare in queste ore come le campagne estive dopo un forte acquazzone. Ritorna il sole ed escono tante lumache risvegliate dall’umidità. Nel nostro caso le lumache sono le notizie fresche su cosa è successo dietro le quinte nell’ultimo mese.
Proviamo a ricapitolare per capire bene.
La direzione del Pd si è riunita la prima volta il 7 marzo. All’incontro erano presenti Paolo Calvano e Juri Magrini, rispettivamente Segretario Regionale e Provinciale del PD. Tra le altre cose, la direzione del Pd ha deciso:” che non sono né possibili nè politicamente sostenibili, alleanze con coloro che hanno sostenuto e fatto parte della maggioranza di governo cittadino, guidata dall’ex sindaco Tosi.”
La direzione del Pd ribadisce il no ad alleanze con ex della maggioranza Tosi anche il 17 marzo: “La Direzione Comunale del Partito Democratico, esclude in via definitiva ogni accordo o apparentamento elettorale, con liste che faranno riferimento o nelle quali siano presenti persone che siano state parte attiva della legislatura Tosi appena conclusa”.
A fronte di questa chiarezza di posizione del Pd, ufficiale e pubblica, per quale ragione l’On Pizzolante si lamenta dei veti del Pd soltanto il 23 marzo? È in quella data infatti che afferma:” Insomma il Pd ha fatto quello che io considero un errore di metodo e di forma, andando dal notaio con molti consiglieri di maggioranza per far cadere una Giunta e un Consiglio ormai in agonia e del tutto inconcludente e poi ponete veti ai compagni di firma?”
L’Onorevole era distratto? Oppure, più plausibilmente, stava trattando con altri, non di Riccione, che gli avevano rassicurato ben diversa conclusione?
Seconda domanda. Per quale ragione l’On. Pizzolante si adombra per i veti del Pd su Tirincanti quando sapeva benissimo che lo stesso Tirincanti era contrario ad una alleanza con il Pd? Tattica politica o c’è dell’altro? La risposta l’abbiamo già suggerita in altre occasioni. Senza i voti dell’ex vicesindaco, il Patto di Pizzolante sarebbe andato incontro a un risultato elettorale da prefisso telefonico. Ma vi è un’altra risposta: convincere Tirincanti ad allearsi ad un Pd non più determinante nella coalizione e magari diviso al suo interno ad iniziare dalla candidatura a sindaco e dai programmi.
Terza domanda. Ma chi stava lavorando alla costruzione di Patto civico Riccione, con chi si confrontava? Ad esempio, Fabio Ubaldi stava informando i suoi di Oltre? Pare proprio di no. Il 28 marzo in un’intervista Omar Venerandi e William Casadei si chiamano fuori dall’ Oltre che avevano contribuito a fondare. Non hanno condiviso la scelta di allearsi agli ex esponenti dell’amministrazione Tosi contro i quali in consiglio comunale Oltre si era impegnata in vere e proprie battaglie.
Questa mattina apprendiamo poi che vi era una candidatura già disponibile. Quella di Daniela Angelini, brava e diligente funzionaria della Cna, la quale tra le altre cose si lamenta di non essere stata contattata dal Pd.
Tre domande all’Angelini. Era a conoscenza che la coalizione chei ha proposto il suo nome avrebbe compreso anche gli ex alleati del sindaco Tosi? E’ sicura, Daniela Angelini, che il Pd fosse informato della sua candidatura? Oppure, gli iscritti del Pd con i quali parlava le hanno lasciato intendere altro?
Appare sempre più chiaro che in queste settimane vi sono state due trattative e confronti politici paralleli i cui protagonisti cambiavano per una parte e rimanevano gli stessi per l’altra. La realtà è sotto gli occhi di tutti. Un Pd che in modo, ufficiale e pubblico ha dichiarato le sue intenzioni politiche sin dall’inizio. Un Pd che è stato coerente a quanto deciso nelle riunioni di quel partito, si possa o meno condividere quella decisioni.
Il resto sono solo chiacchiere. Perché anche le lumache chiacchierano, eccome.
L’Arciunés