Dalla pagine di Fb riportiamo la risposta, piccata, di Fabio Ubaldi in merito al Trc ed alle responsabilità amministrative.
“ATTI di IRRESPONSABILITA’
La politica è fatta di atti e gli atti restano indelebili.
Quelli di chi nel corso degli anni ha siglato gli accordi sul volere il TRC per Riccione, così come quelli di chi ha privato ai cittadini la possibilità di ottenere un impatto meno invasivo e soprattutto un risultato migliore di un opera nata malissimo e portata avanti peggio.
Tutti questi atti sono elencati nel vero ed unico documento che merita l’attenzione di ogni cittadino, che si tratti di persona più o meno ferrata in materia politica.
Quella che vedete allegata è la proposta di delibera presentata alla giunta Tosi nel Settembre 2014 ovvero il documento amministrativo del famoso TRC 2.0.
Se non volete soffermarvi alle premesse vi basterà leggere pag.2 e pag.3 per avere la miglior sintesi ma soprattutto la completa comprensione di quelle che sono state le reali dinamiche e le responsabilità di chi esercita un ruolo amministrativo.
Questo documento è stato BOCCIATO dal Sindaco Tosi al grido “Noi non lo miglioreremo…noi lo fermeremo!”
Le penali recapitate al Comune di Riccione ed il peggior risultato possibile della struttura a distanza di 3 anni sono un dato di fatto per cui non servono commenti.
Non mi stracciai le vesti allora per una sconfitta e cercai di consegnare alla Tosi il nostro lavoro, ovvero le uniche modifiche possibili e ottenibili che i cittadini meritavano visto lo scempio che avevano subito.
Per me questa è sempre stata responsabilità amministrativa, ma fu cassata con quella che oggi a maggior ragione definisco “irresponsabilità” amministrativa.
In conclusione, mentre tutti cercano continuamente i colpevoli del TRC gli atti, quelli reali, quelli che definiscono la sostanza delle azioni politiche sono chiari, lampanti ed inequivocabili.
Le responsabilità sul TRC sono in modo lapidario e definitivo di chi ha voluto quest’opera nel corso degli anni ovvero il PD.
Ma allo stesso modo è responsabile chi ha preferito non far nulla pur avendone le possibilità, optando in modo politicamente strategico al richiamo della rabbia e dell’emotività indirizzate verso una consapevole utopia.
Oggi come tre anni fa servono razionalità e responsabilità al posto della rabbia.
Serve capire e comprendere che ancora una volta saranno gli atti amministrativi e non le polemiche, gli insulti e le speculazioni a rendere quest’opera scellerata la migliore possibile per la nostra Città.”