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Riccione, trasparenza in Comune ma a scoppio ritardato

Se, come ricorda l’assessore Luigi Santi (nella foto), “l’accessibilità, la trasparenza e la partecipazione del cittadino sono obbiettivi imprescindibili per un’amministrazione che deve sempre più considerare la comunicazione un canale prioritario per le informazioni e per l’erogazione dei servizi”, allora sarebbe bene ricordare al medesimo che, era la calda estate del 2014, l’amministrazione, sempre presieduta dal sindaco Tosi, emanava un regolamento tramite il quale veniva imposto un limite (grottesco) all’accessibilità degli uffici pubblici: solo chi appartiene a determinate categorie o, in alternativa, solo chi ha un conoscente all’interno del comune poteva incontrare i servitori della comunità. Insomma una bella strategia per evitare di farsi importunare da chi proprio ci va a genio: ci vuoi andare in comune? Ci vai come a scuola. Ma questa volta non accompagnato dalla mamma, ma dall’amico di…

Alla faccia del caso! A distanza di tre anni, come se nessuno si ricordasse, l’amministrazione se ne esce da paladina della giustizia dichiarando accessibilità e trasparenza, non si capisce se in maniera seria o con l’intento manifesto di farsi beffe dei propri elettori.

Insomma, prima l’amministrazione chiude porte, finestre e uscii; dopo qualche anno, reinventando la storia, parla di strumenti per le esigenze dei cittadini. Aspettiamo con ansia i futuri svolgimenti di queste politiche.

Regà, se stava mejo quanno se stava peggio.

Jonathan Grassi

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