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“Riccione torni nell’Università di Rimini, uscire fu scelta sciocca”

Dal tema degli spazi, alloggio per gli studenti compreso, con il confronto in corso su alcuni immobili del centro storico, al “progetto embrionale” di un nuovo corso di laurea e due master sulla data science coinvolgendo le più importanti aziende del territorio.

Rimini fa un bilancio dell’insediamento accademico dell’Università di Bologna a 30 anni dalla nascita del campus, attraverso un consiglio comunale dedicato, ieri sera, e una chiacchierata con la stampa della vicesindaca Chiara Bellini (nell’immagine in apertura), questa mattina. “Dobbiamo lavorare per qualcosa di più di un potenziamento dei corsi di laurea”, sottolinea in Aula il sindaco Jamil Sadegholvaad, così da “creare un ambiente di alta formazione moderno, una comunità di studio e ricerca”.

Centrando anche l’obiettivo di trattenere e valorizzare i giovani laureati grazie a “un tessuto imprenditoriale locale avanzato, aperto all’innovazione e bisognoso di figure professionali di alto livello”. Il campus di Rimini, gli fa eco questa mattina Bellini, è stato “l’ultimo a partire e ora è uno dei preferiti in particolare per i suoi, un unicum in Italia”, legati al turismo, al mare, alla moda, all’accoglienza e al benessere. Gli iscritti sono oltre 5.000 con circa 1.700 matricole, il 17% viene dall’estero e da 88 Paesi, mentre dei 4.250 studenti italiani il 34% viene da furori regione e il 75% da fuori provincia. “Rimini piace”, aggiunge, e infatti è la città, dopo Bologna, “dove il maggior numero di studenti si ferma dopo la laurea”: oltre il 6%, con Ravenna, Forlì e Cesena tra il 4,4% e il 5,6%.

Tre insomma i punti di forza del campus, prosegue Bellini: “Siamo primi in regione per occupabilità” a un anno dalla laurea; si punta poi sull’innovazione, anche grazie alla presenza del Tecnopolo, e sull’internazionalità. Senza dimenticare i benefici per la città: ogni studente genera infatti un valore aggiunto di oltre 4.200 euro, dato calcolato durante il lockdown e dunque con ogni probabilità inferiore alla realtà, e ogni 13 di loro genera un’unità di lavoro.

L’amministrazione, conferma Bellini, è impegnata sul tema degli spazi, dato che “spesso non si riescono a soddisfare tutte le richieste di iscrizione”. Per esempio per il corso Pharmacy da 100 posti le richieste sono oltre 400. C’è dunque “la totale disponibilità da parte del Comune a fornire spazi in comodato gratuito” e si stanno valutando alcuni immobili del centro storico, tenendo anche conto dell’aumento delle spese energetiche. Sul fronte degli alloggi, problema che si è acuito nel corso degli anni, l’amministrazione ha messo a punto una variazione di bilancio da mezzo milione di euro sui canoni concordati e ha aumentato la tassa di soggiorno sulle locazioni Airbnb di breve periodo. Insomma, tira le fila, Palazzo Garampi, conclude la vicesindaco, “conferma la volontà di sostenere e investire sull’Università”.

E parte anche una sorta di moral suasion per convincere il Comune di Riccione a rientrare nella compagine sociale di Unirimini. Si parla anche della società che sostiene l’insediamento accademico in città, ieri sera durante il consiglio comunale tematico di Rimini dedicato all’Università e questa mattina nell’incontro con la stampa della vicesindaco Chiara Bellini.

“Dobbiamo impegnarci a potenziare la società, aumentando la partecipazione pubblica e coinvolgendo sempre più la componente privata a partire da un rinnovato rapporto con la Fondazione Carim”, detta la strada ieri sera in aula il sindaco Jamil Sadeghoolvaad. Come da odg approvato all’unanimità, aggiunge questa mattina Bellini,Rimini ha una presenza maggioritaria e si è portato sulle spalle i Comuni che si sono sfilati”. Una “scelta sbagliata e sciocca, che non considera i benefici per tutto il territorio” garantiti dal campus dell’Alma Mater, sottolinea riferendosi in particolare a Riccione. Ma con il cambio alla guida del Comune e il ritorno del centrosinistra si conta di far cambiare idea alla Perla Verde.

Inoltre, prosegue Bellini, “la volontà è di allargare la compagine sociale di più ai privati”, presenti al momento con due fondazioni, il gruppo Maggioli, Sgr, Ieg, Riviera banca, Camera di commercio della Romagna e Confindustria Romagna. “Alcune imprese – chiosa la vicesindaco – potrebbero entrare e dare maggior forza, anche perchè in altri territori ci sono Fondazioni bancarie più robuste”.

(Agenzia DIRE)

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