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Riccione per il Teatro: il 5 giugno chiudono le iscrizioni, il 23 settembre la premiazione

Sono rimasti pochi giorni per partecipare al bando del 54° Premio Riccione per il Teatro, il più longevo concorso italiano di drammaturgia, che proprio quest’anno compie 70 anni. Assegnato con cadenza biennale all’autore di un’opera originale in lingua italiana o in dialetto, e giunto ora alla 54a edizione, il concorso è aperto a tutte le forme della scrittura per la scena, comprese traduzioni, trasposizioni e adattamenti purché capaci di distinguersi per capacità di sperimentazione e autonomia creativa. Le iscrizioni terminano lunedì 5 giugno 2017, mentre la proclamazione dei vincitori si terrà sabato 23 settembre a Villa Mussolini a Riccione.

Il concorso – organizzato dall’associazione Riccione Teatro in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna e Comune di Riccione – assegna al vincitore un premio di 5000 euro. Per sostenere gli autori under-30 viene inoltre attribuito il 12° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, riconoscimento di 3000 euro al testo più meritevole tra quelli presentati da autori nati dopo il 3 aprile 1987. In memoria di uno storico compagno di viaggio del Premio, viene inoltre confermata la menzione speciale “Franco Quadri”, riconoscimento di 1000 euro all’opera che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria.

I finalisti del 54° Premio Riccione per il Teatro e del 12° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, anche se sconfitti, avranno un’altra importante opportunità di successo al termine del concorso, quando verranno chiamati a presentare un progetto per l’allestimento del loro testo. I progetti migliori saranno premiati con due premi di produzione: in palio 15.000 euro per i finalisti della categoria principale e 10.000 euro per i finalisti della categoria under-30. Due contributi importanti, ideati per favorire la messa in scena di testi meritevoli da un punto di vista artistico e capaci di confrontarsi con la realtà del teatro.

Alla guida della giuria è confermato Fausto Paravidino, giovanissimo vincitore del Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” nel 1999. Insieme a lui sono confermati in giuria Arturo Cirillo, Graziano Graziani, Laurent Muhleisen e Christian Raimo e si aggiungono cinque importanti new entry: Giuseppe Battiston, Emma Dante, Federica Fracassi, Claudio Longhi e Renata Molinari. Altra importante novità di quest’anno è l’istituzione, fuori concorso, di un Premio speciale per l’innovazione drammaturgica, assegnato a una personalità, oppure a una compagnia, capace di aprire prospettive inedite al mondo del teatro attraverso progetti e spettacoli che hanno sparigliato preconcetti e convenzioni, distinguendosi per coraggio, invenzione, originalità di sguardo o di stile in campo drammaturgico. A decidere il vincitore è un comitato scientifico compostato da critici e studiosi di teatro.

La cerimonia di premiazione sarà anche un’occasione per festeggiare i 70 anni del Premio. La prima edizione si celebrava infatti al Dancing Savioli di Riccione il 16 agosto 1947, a meno di due anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. In quella serata memorabile, mentre la folla dei curiosi assiepati all’ingresso bloccava il centralissimo viale Dante, i giurati Sibilla Aleramo, Mario Luzi, Guido Piovene e Cesare Zavattini proclamavano i primi vincitori al cospetto del presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini. Al tempo il concorso prevedeva anche una sezione letteraria e ad aggiudicarsela, ex aequo con Fabrizio Onofri, fu un esordiente destinato a cambiare la storia della letteratura italiana: il ventitreenne Italo Calvino, premiato con il voto a distanza di Elio Vittorini, per Il sentiero dei nidi di ragno, opera prima al tempo inedita. Da allora, scomparsa la sezione letteraria, sono stati premiati a Riccione testi teatrali di Tullio Pinelli, Dacia Maraini, Pier Vittorio Tondelli e persino di un giovanissimo Enzo Biagi, ancora indeciso tra giornalismo e scrittura per il teatro. Più di recente, si sono affermati a Riccione esponenti importantissimi della nuova drammaturgia italiana, da Letizia Russo a Davide Enia, da Mimmo Borrelli a Stefano Massini, da Davide Carnevali a Emanuele Aldrovandi, oltre allo stesso Fausto Paravidino.

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