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Riccione, “Sulla mia pelle” fa il pieno di applausi al Cinepalace

Grande successo di pubblico ieri sera per l’iniziativa proposta dall’associazione Dig al Cinepalace dei Riccione, dove è stato presentato “Sulla Mia Pelle, ultima fatica di Alessio Cremonini. Il lungometraggio racconta una delle vicende più cupe che le cronache ricordino negli ultimi anni. Parliamo della morte di Stefano Cucchi, giovane geometra romano di 31 anni, deceduto nel 2009 in circostanze non ancora appurate dalla magistratura, durante un periodo di detenzione in custodia cautelare.

Il film è stato presentato alla 75° edizione del Festival del Cinema di Venezia, alla fine di agosto, ed era stato selezionato come opera d’apertura della sezione orizzonti. Dal 12 settembre è in distribuzione nelle sale cinematografiche di tutto il Paese e può essere visionato anche su Netflix. Ma, a giudicare dalle tante persone presenti ieri al cinema riccionese, la disponibilità online del lungometraggio per i tanti abbonati della nota piattaforma, pare essere destinata non svolgere il ruolo di deterrente per l’afflusso di pubblico nelle sale italiane. Del resto, in numerose città sono stati organizzati eventi a tema, alla luce dell’importanza della storia raccontata dalla pellicola. Non è un caso che in contemporanea all’evento di Riccione anche a Bologna siano stati numerosi i partecipanti alle due serate proposte sotto le due torri, al Cinema Lumiere e negli spazi gestiti dal Centro Sociale Labàs.

Nella serata di ieri, giovedì 13 settembre, in Romagna, il film è stato presentato al Cinepalace  alla presenza del regista, intervenuto prima del buio in sala nel corso di una conferenza stampa , e dell’attore protagonista Alessandro Borghi, (nel film interpreta Stefano Cucchi), arrivato subito dopo la fine della proiezione per intervenire in un dibattito molto partecipato anche dal pubblico  condotto dal presidente di Riccione Teatro Daniele Gualdi.   

Un momento della conferenza stampa precedente alla proiezione del film

Per raccontare questa storia ho studiato 10.000 pagine di atti processuali – ha raccontato il regista Cremonini durante la conferenza stampa – e non è stato difficile piangere e commuoversi durante le riprese, vista la tragicità della storia raccontata. Non ho voluto fare un film di denuncia, ma raccontare una storia da un punto di vista più neutro non schierato”.  Il risultato è apprezzabile, le immagini sono molto crude, del resto era difficile immaginare il contrario. “Questa è una storia fatta anche per sensibilizzare chi pensando alla morte di Cucchi ha sempre scelto di minimizzare l’accaduto derubricandolo al triste epilogo della vita di un povero drogato – ha spiegato al pubblico Cremonini – Non è così è il nostro obiettivo è convincere lo spettatore di questo. E per raggiungerlo non avevamo bisogno di confezionare un film retorico, di denuncia“.

Un momento del dibattito successivo alla proiezione, con l’attore Alessandro Borghi e il regista Alessio Cremonini

Si replica sabato 15 settembre con un’altra serata evento promossa da Dig. A intervenire sarà Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, impegnata negli ultimi anni in una vera e propria lotta per informare l’opinione pubblica sulla morte del fratello e per assicurare alla giustizia i responsabili del suo decesso. Ilaria Cucchi verrà intervistata da Giulia Penta, l’appuntamento è fissato alle ore 20, ancora al Cinepalace di Riccione. A seguire verrà riproposto il lungometraggio di Alessio Cremonini.

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