La campagna dei lenzuoli contro Matteo Salvini colpisce anche a Riccione. Sul balcone di un’abitazione di Viale D’Annunzio venerdì sera è apparso uno striscione con la scritta SALVINI BASTA PRENDERCI IN GIRO, dove per la parola “Giro” era utilizzata la grafica del Giro d’Italia, oggi a Riccione con la sua nona tappa.
Lo striscione è stato fotografato e poi subito rimosso. Sull’episodio starebbe indagando la Digos. Fatti simili stanno accadendo in tutta Italia, creando non poca materia per gli avvocati.
C’è infatti l’articolo 21 della Costituzione che garantisce la libertà di espressione e che prevale su tutte le leggi. O almeno dovrebbe prevalere, perché poi alcune norme ordinarie finiscono invece per limitare e di non poco questa libertà. Norme scivolose cui di recente si è data anche un’interpretazione restrittiva, con interventi della polizia e perfino dei Vigili del Fuoco (com’è avvenuto a Brembate in provincia di Bergamo) per rimuovere striscioni di critica al leader leghista.
In base a quali leggi? C’è il reato di “turbativa elettorale” contemplato nell’articolo 100 del Dpr 361 del 30 marzo 1957: “Chiunque, con minacce o con atti di violenza, turba il regolare svolgimento delle adunanze elettorali, impedisce il libero esercizio del diritto di voto o in qualunque modo altera il risultato della votazione, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000″. E c”è un Decreto Luogotenenziale (cioè firmato dal Luogotenente del Regno d’Italia Umberto II) del 10 marzo 1946: “chiunque con qualsiasi mezzo impedisce o turba una riunione di propaganda elettorale, sia pubblica che privata, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da lire 3000 a lire 15.000. Se l’impedimento proviene da un pubblico ufficiale, la pena è della reclusione da due a cinque anni”. Ma come si vede, le norme in questione si riferiscono al tranquillo svolgimento di manifestazioni elettorali e comizi, il che non è il caso di venerdì sera a Riccione.
C’è poi la contravvenzione di cui all’art. 654 Codice penale: “Chiunque, in una riunione che non sia da considerare privata a norma del numero 3 dell’articolo 266, ovvero in un luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico, compie manifestazioni o emette grida sediziose è punito, se il fatto non costituisce reato, con la sanzione amministrativa pecuniaria da centotre euro a seicentodiciannove euro”. Dove si considera “sediziosa manifestazione”, ad esempio, l’esposizione di bandiere o emblemi che sono simboli di sovversione sociale o di vilipendio verso lo Stato, il Governo, e le autorità. D’altra parte questo illecito è stato depenalizzato con l’art. 45, del d.lgs. 30 dicembre 1999, n. 507. Questa contravvenzione è stata contestata pochi giorni fa a Carpi ad un pensionato di 71 anni e il suo striscione rimossso.
Né aiuta una sentenza della Corte Costituzionale, che nel 2011 ha sancito che il diritto di critica può essere esercitato con espressioni di qualsiasi tipo “purché siano strumentalmente collegate alla manifestazione di un dissenso ragionato” e che dunque la manifestazione del dissenso non può essere vietata purché non sia offensiva.
Formule vaghe che si prestano a qualsiasi interpretazione e lasciano ampio margine ad azioni repressive e conseguenti laboriose cause un tribunale, come sta accadendo un po’ dappertutto in questi giorni.
“Gli striscioni con insulti o frasi/bufala sono un’altra strategia di propaganda elettorale di chi non sa più a che santo votarsi pur di alzare una canea ignobile contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini”.
Lo affermano i parlamentari Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, e Elena Raffaelli, assessore comunale a Riccione, insieme a Bruno Galli, segretario della Lega di Rimini, commentando la notizia di uno striscione comparso nella città rivierasca.
“I motivi di tanta violenza e di tante falsità urlate contro il leader della Lega sono chiari. Salvini, come ministro, sta realizzando con successo quanto promesso e sta scoperchiando il ‘vaso di Pandora’ di quanto non hanno fatto o hanno fatto male intere classi politiche in Italia e in Europa, aumentando i problemi per la gente e mettendo in ginocchio il paese. L’attuale Governo e in particolare la componente della Lega stanno realizzando ciò che nessun esecutivo del passato ha fatto e stanno riportando interesse, attenzione, dignità e consapevolezza fra le persone. Di qui, il clima di guerra civile, le rozze e grottesche accuse di ‘fascismo’, le censure, la disinformazione sollevati da chi, in Italia e in Europa, non può permettere questo cambiamento. Sta di fatto che sono estremamente chiare sigle e forze politiche che stanno tentando in tutti i modi di avvelenare e turbare l’attuale periodo elettorale. In ogni caso, a Riccione Salvini è e sarà sempre un ospite graditissimo, così come qualunque altro esponente del Governo o della politica in genere”.