Il clima a Riccione è sempre rovente. Inevitabile. Una caduta imprevedibile dell’amministrazione comunale che ha rimesso tutto nella centrifuga della politica e ridato fiato ai cosiddetti strateghi. Quest’ultimi sono un po’ come gli esperti di marketing politico ,che colgono l’occasione delle elezioni per proporre consulenze. La differenza è che nel primo caso sono dei professionisti, nel secondo dei trasformisti che si pongono come innovatori.
E’ così in tutta L’Italia. Non c’è da stupirsi.
Ma iniziamo con due notizie. La prima, che ha suscitato un notevole clamore, è che l’ex sindaco Tosi ha affermato durante la sua conferenza stampa, come scritto dal Corriere di Romagna che “il Trc non è un opera sbagliata lo sono i metodi”. Anche altri quotidiani hanno ripreso questa affermazione. In tanti a pensare svolta epocale. In tanti a pensare che finalmente anche Renata Tosi, la “passionaria” delle battaglie contro il Trc, si è convertita e ha preso atto che è un’opera utile.
Dobbiamo deludere chi pensava tutto questo. Renata Tosi non voleva dire questo. Non sono però i giornalisti che hanno capito male, non è colpa di una stampa cattiva. Molto semplicemente voleva dire altro.
I beni informati raccontano che voleva dire:”non è sbagliato intervenire sul trasporto pubblico locale sbagliato è il metodo”. Purtroppo invece di trasporto pubblico locale gli è uscito Trasporto Rapido Costiero, un lapsus probabilmente causato dal suo pensiero dominante. Poteva precisare. A quanto pare ha preferito di no. D’altra parte, si sarà detta, in quanti potranno mai credere che possa cambiare opinione sul Trc. Invece in tanti ci stavano credendo. La politica è l’arte del cambiare.
La seconda notizia è che domani mattina vi sarà un’importante conferenza stampa a Riccione. Verrà presentato il Patto Civico in salsa riccionese (variante mutante del Patto Civico riminese). Al tavolo a presentare il progetto: l’on Pizzolante eletto nelle liste del Popolo della Libertà oggi NCD e i rappresentanti dell’associazione Oltre: Fabio Ubaldi candidato sindaco Pd 2014 ed Oscar Venerandi segretario Pd nel 2014. Quest’ultimi, come è noto, hanno lasciato da tempo il Pd ed il gruppo consigliare del Pd a Riccione.
La cosa curiosa è la contraddizione dei termini: un Patto Civico costituito e rappresentato da politici navigati.
Ma non è questo il punto.
E’ lo scenario che ci intriga.
L’ex sindaco Tosi è stata affossata dalle dimissioni di 13 consiglieri di cui 6 di maggioranza. In molti sostengono che l’art director sia Luciano Tirincanti assieme ai componenti di Unione Civica. Sempre fonti riccionesi raccontano che il simbolo di Forza Italia sarà nelle mani di Tirincanti, come sempre.
Allora vediamo se abbiamo capito.
Patto Civico vorrebbe fare l’operazione come a Rimini (alleato del Pd). Tirincanti si tiene il simbolo di Forza Italia ma non sarà alleato dell’ex sindaco Tosi. Quindi in questo scenario a Tirincanti rimarrebbe come si dice con “il cerino nelle mani”. Non lo vogliono a destra non lo vogliono a sinistra. Stessa fine pare possa ugualmente capitare a Unione Civica, ne a destra ne a sinistra.
Credibile che l’artefice del colpo di mano si ritrovi da solo con Unione Civica? In molti a Riccione pensano di no. Ritengono più credibile che il contenitore Patto Civico serva anche per traghettare Tirincanti ed Unione Civica nel nuovo progetto politico di Pizzolante ed Ubaldi. Ma qui sorge un altro dubbio. A Riccione nelle prossime elezioni amministrative non apparirebbe il simbolo di Forza Italia? Anche questo del tutto improbabile.
Fermo restando la coalizione della Tosi e la lista del Movimento 5 stelle, è a sinistra che si gioca la partita e da come si concluderà dipenderà quali saranno le forze in campo alle elezioni.
Il Pd mai potrebbe accettare una alleanza con Forza Italia per cui: Forza Italia si presenta da sola con Unione Civica andando incontro ad una pesante sconfitta, oppure nasce un quarto polo con Patto Civico (compreso Oltre di Ubaldi), Forza Italia ed Unione Civica; Forza Italia si allea con l’ex sindaco Tosi, senza Tirincanti.
Domani ne sapremo di più.
L’Arciunès
