Il primo cittadino era finita sotto inchiesta con le accuse di violenza privata, invasione di terreno e interruzione di pubblico servizio e insieme a lei anche due consiglieri comunali, un dirigente municipale, i vertici del Comitato di opposizione all’opera e alcuni volti noti della vita pubblica della Perla Verde.
Oltre a una ventina di cittadini, quelli identificati quella mattina dai carabinieri della locale Compagnia fra la folla penetrata nel cantiere dopo essersi aperta un varco a calci nella recinzione al grido “Il popolo è sovrano” e tenuta d’occhio anche dai militari del Corpo Forestale.
Erano le 11 e, aperto il varco nel cantiere, poi successe di tutto: anche nei minacce nei confronti dell’operaio ai comandi della ruspa che doveva iniziare a estirpare i pini lungo il tracciato, tirato giù quasi a forza.
Per questo le imputazioni sono diverse e in certi casi anche più pesanti di quelle nei confronti del sindaco Tosi.
Già allora il sindaco Tosi (appena eletta in una storica vittoria contro il candidato del centro sinistra Ubaldi) aveva dichiarato di essere consapevole delle conseguenze delle azioni poste in essere e di assumersene tutte le responsabilità.
Il processo inizierà a metà maggio.
Assieme al sindaco Renata Tosi sono a processo Luigi Santi, oggi assessore al Bilancio, e i consiglieri comunali di maggioranza Massimo Angelini e Marzia Boschetti. In tribunale sarà chiamato anche l’allora dirigente Cristian Amatori e Lucia Baleani.
Il processo che inizia a maggio non sarà, forse l’unico che vede coinvolto il primo cittadino di Riccione ed il cantiere del Trc. Infatti pende un altro procedimento della Procura della Repubblica di Rimini.
A novembre è stato comunicato agli indagati il fine indagine. La Procura, nel provvedimento notificato, ripercorre le vicende dei ricorsi al Tar fatti dalla stazione appaltante (Agenzia Mobilità) contro il Comune di Riccione per avere le autorizzazioni necessarie a proseguire i lavori del trc. Ricorsi tutti vinti da Agenzia Mobilità.
Ma questo comportamento secondo la Procura ha provocato anche un danno economico per Agenzia Mobilità, stimato in circa 2 milioni di euro.
Assieme al sindaco Tosi rischia il processo, in questo ulteriore procedimento, anche il comandante dei vigili urbani, di allora, Graziella Cianini.