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Riccione, rischia sei anni di carcere il professore arrestato per rapporti con l’allieva

Verso le 11.30 di questa mattina, la Polizia ha tratto in arresto il professore di una scuola superiore di Riccione accusato di atti sessuali con una minorenne. Gli agenti della Questura di Rimini lo hanno fermato mentre si recava al lavoro nel suo Istituto.

L’accusa, pesantissima, è quella di “atti sessuali con minorenne”,  contemplata nell‘art. 609/4 del Codice Penale: la persona che “per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, cui il minore è affidato (..)  che, con l’abuso dei poteri connessi alla sua posizione, compie atti sessuali con persona minore che ha compiuto gli anni sedici, è punito con la reclusione da tre a sei anni”. Questo se la ragazza al momento dei fatti aveva già compiuto 16 anni, come lei stessa avrebbe sostenuto, ribadendo anche di essere stata consenziente a quella relazione.

Ma secondo la legge, il consenso non rileva quando qualcuno approfitta della sua posizione dominante, in questo caso di educatore, nei confronti del minore che gli è stato affidato. Invece, se si accerterà che la ragazza ebbe rapporti con il docente prima dei 16 anni, la pena può arrivare anche a 10 anni di reclusione.

Il giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, ha pertanto firmato questa mattina ordinanza di custodia cautelare per il professore 46 enne originario di Pesaro, sposato e con figli, che è stato trasferito in carcere. L’indagine è coordinata dal procuratore capo Elisabetta Melotti e dal sostituto procuratore Paola Bonetti, è partita su segnalazione del preside dell’Istituto dopo. essere venuto a conoscenza di alcuni file inviati dal professore alla studentessa con esplicite richieste di atti sessuali.

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