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Riccione, rimane ai domiciliari la donna che truffava e maltrattava handicappati

Il 31 luglio scorso i Carabinieri di Riccione hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari, nei confronti di S.F., nata in Svizzera ma residente a Senigallia, poiché ritenuta responsabile – per come accertato nel corso delle indagini – di diverse condotte estorsive e maltrattamenti nei confronti di anziani portatori di handicap.

I legali della donna avevano fatto richiesta al Tribunale della Libertà di Bologna i revocare l’ordine di arresto ai domiciliari. Richiesta respinta perché secondo i giudici del Riesame la donna “ha mostrato di possedere una capacità a delinquere fuori dal comune, mostrandosi disposta ad approfittare moralmente ed economicamente di ogni persona che entri in contatto con lei debole o svantaggiata”

Si tratta di maltrattamenti commessi ai danni di un 80enne non vedente, residente a Riccione, e nei confronti della propria madre 83enne, oltre che di un imprenditore marchigiano.

Le indagini, hanno avuto inizio nello scorso mese di dicembre quando i militari hanno ricevuto una segnalazione da parte della Polizia Municipale, secondo la quale presso un’abitazione di Riccione, in via Castrocaro, una persona di età avanzata e non vedente dalla nascita, viveva sostanzialmente segregata, ridotto in una stato di costrizione e disagio da parte di una donna.

Nello specifico un’amica dell’uomo, bolognese, confermava di avere ricevuto una richiesta di aiuto, effettuata con il telefonino di una badante.

L’anziano aggiungeva di ricevere poche cure e di non poter uscire di casa, se non per ritirare la pensione, intascata da S.F.

L’appartamento veniva indicato privo di acqua calda e gas metano con pareti che in diversi punti presentavano evidenti tracce di muffa e senza riscaldamento adeguato.

Interrogata dai Carabinieri, la badante disegnava un quadro drammatico della condizione dell’uomo. Le successive intercettazioni e le successive ulteriori indagini hanno appurato che anche un imprenditore marchigiano è stato raggirato. Insomma la donna aveva fatto dei maltrattamenti e della truffa il proprio stile di vita.

L’imprenditore ha calcolato di aver elargito alla donna direttamente o indirettamente una somma complessiva superiore ai 100 mila euro.

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