Insieme a un complice era entrato per rubare in una lussuosa abitazione del centro di Riccione, ma alla fine è stato incastrato dal suo Dna lasciato su di un cacciavite.
Daris Aimi, Sinti di 24 anni , è stato arrestato dai Carabinieri di Riccione in un campo nomadi alle porte di Milano, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare per rapina, lesioni e detenzione abusiva di armi.
I fatti risalgono al 7 agosto del 2016, quando i ladri, penetrati nell’abitazione forzando una finestra con dei cacciaviti e rubati alcuni monili d’oro, erano però incappati in un imprevisto: i proprietari erano in casa. Ne era nata una colluttazione, durante la quel i malviventi avevano usato anche spray urticante al peperoncino e lanciato sassi per coprire la loro fuga, riuscendo a conservare il bottino ma abbandonando alcuni cacciaviti serviti per lo scasso.
Proprio grazie ai rilievi scientifici su quegli arnesi, poi esaminati dai Ris di Parma, era stato possibile individuare il Dna di almeno uno dei due rapinatori. Era stato così identificato Daris Aimni, una lunga serie di reati predatori alle spalle. L’uomo era stato riconosciuto nella foto segnaletica anche dalla vittima della rapina di Riccione.
Sono così iniziate le ricerche, non facili dato che il pregiudicato era teoricamente residente ad Asti, ma avrebbe potuto trovarsi in qualsiasi campo nomadi. A conclusione delle investigazioni, i Carabinieri hanno puntato verso un grande accampamento alle porte di Milano. Nell’operazione sono stato impiegati ben 50 militari, anche perché durante i controlli delle roulotte sono saltati fuori diversi altri reati.
Quanto all’Aimi, si era dato alla fuga già alla vista dei primi Carabinieri, ma è stato bloccato a poche centinaia di metri dal campo dai colleghi appostati.
I Carabinieri di Riccione, vista anche la recrudescenza di furti e rapine in casa ed esercizi nella zona sud di Rimini e in particolare a Cattolica, hanno rafforzato la vigilanza creando un apposito nucleo operativo.
