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Riccione, presa la banda dei Rolex. Strage di orologi in giro per l’Italia

Lo hanno pedinato per ben tre ore, dopo che era uscito da un noto ristorante del centro di Riccione e hanno atteso che dalla trafficata Viale Ceccarini si spostasse in una zona più isolata dai riflettori della movida estiva.

E così una volta giunti in Viale Carducci gli hanno immobilizzato il braccio per sfilargli un Daytona del valore di 26. 000 mila euro.  A pedinare la vittima erano in due di cui uno con il volto coperto da un casco mentre ad aspettarli al varco c’era un terzo complice già in sella a un motorino.

Un colpo messo a segno la sera di sabato 29 giugno, un colpo non isolato ma parte di un disegno più ampio, fatto di rapine con strappo perpetrate a facoltosi turisti in giro per il Belpaese. Un disegno messo a punto da due giovanissimi, S.g classe 93 (l’autore materiale delle rapine), M.r. classe 99 e un 36 enne, tutti originari di Napoli. Vittima del colpo portato a segno a Riccione nello scorso weekend un avvocato bolognese di 50 anni in vacanza con la propria compagna nella Perla. Che però, malgrado una breve prognosi per le ferite riportate durante la rapina – è stato spintonato poco dopo essere stato derubato- è già tornato in possesso del proprio costosissimo orologio.

In poco tempo, i Carabinieri, sulle tracce dei tre giovani, sono riusciti ad acciuffare i malviventi lontano dal centro, per il timore di dover ricorrere alle armi (una pistola giocattolo è stata infatti ritrovata in possesso di uno dei tre criminali)

Le indagini dei Carabinieri del comando di Riccione coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani erano partite l’8 giugno scorso in seguito ad una rapina con strappo subita da un altro turista bolognese, un imprenditore arrivato dalle due per una breve vacanza. Anche lui indossava un orologio di assoluto pregio, un Patek Philippe del valore di svariate migliaia di euro. E gà allora – si è poi scoperto – il meccanismo con cui i tre agivano era ben oliato. I criminali sceglievano la loro vittima “accessoriata” per poi pedinarla per ora, avendo cura di non essere scovati dalle forze dell’ordine, poi agivano quando la vittima si portava in disparte dalla folla e portavano a segno il colpo approfittando di un momento di distrazione. In particolare a Riccione, per spostarsi i malviventi utilizzavano uno scooterone Honda 125, un secondo scooter e un automobile. Per muoversi tra un Regione e l’altra e piazzare i colpi per altro non pagavano nemmeno il pedaggio autostradale infilando di forza l’uscita da casello approfittando dei momenti in cui la sbarra di accesso permetteva il via libera.

I militari in breve tempo sono riusciti a intercettare le conversazioni telefoniche dei tre e la svolta nelle indagini è arrivata nella mattinata del 29 giugno.

I malviventi si trovavano in Versilia per portare a termine un colpo. Peccato però che non avessero un mezzo utile a spostarsi. In un primo momento avevano deciso di noleggiare uno scooter. Troppo rischioso però dover rilasciare i documenti necessari per procedere al noleggio. Di qui la scelta di ripiegare in Riviera. E di tradirsi agli occhi dei militari rapidi nel catturarli.

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