Una coppia di fratelli ha violentemente picchiato, minacciato e quindi rapinato del suo telefono un ragazzo di Riccione, colpevole di aiutare la madre che dai due doveva avere degli stipendi arretrati.
I fatti risalgono a circa un mese e mezzo fa e non è stato facile per i carabinieri di Riccione ricostruire quanto davvero era accaduto. Infatti, tutto inizia con la chiamata al 112 dei due fratelli calabresi, M.F. di 28 anni e M.T. di 30, titolari di un negozio di frutta e verdura, che affermavano di essere stati derubati della cifra esatta di 124 euro. Secondo la loro denuncia un giovane aveva approfittato di un momenti di disattenzione per sottrarre il denaro dalla cassa per poi darsi alla fuga, riuscendo a dileguarsi nonostante un tentativi di inseguimento.
Ma qualcosa non quadrava le versione dei due, entrambi con precedenti di polizia, si tramutava in un semplice furto di frutta e ortaggi. Dopo accurate indagini e visionando anche le telecamere di sorveglianza presenti nella zona, i carabinieri hanno ricostruito n quadro del tutto diverso.
Il presunto ladro, un ragazzo di Riccione di 26 anni, era infatti il figlio di una ex dipendente dei due fratelli, che da tempo rivendicava il mancato pagamento di due mesi di lavoro. Aveva anche ottenuto il pignoramento di un camion appartenente ai due fruttivendoli, ma l’ufficiale giudiziario non era mai riuscito a scovarlo per poter eseguire il pignoramento. Su consiglio del suo avvocato, la donna, di circa 60 anni, aveva inviato il figlio a tentare di fotografare il mezzo.
E così il figlio si era recato al negozio riuscendo anche a immortalare il camion. Di qui la violenta reazione dei due fratelli. Calci e pugni, strappato il cellulare, ridotto in frantumi e gettato nel cassonetto. Poi, coltello alla gola, i due avevano intimato al ragazzo di confermare la versione che avrebbero raccontato ai carabinieri: lui era un ladro e loro si erano solo difesi.
Peccato che anche le immagini visionate dagli investigatori, la testimonianza della vittima, che aveva rimediato una prognosi di 5 giorni, e quelle raccolte nella zona, raccontassero ben altra vicenda.
I due fratelli sono ora ai domiciliari dopo essere stati denunciati per rapina, minacce, lesioni personali e simulazione di reato.
(immagine di repertorio)