In riferimento alla prossima “3 giorni” consigliare, che si svolgerà il 7/8/9 Novembre, in cui saranno ampiamente trattate le regolamentazioni ed i capitoli previsti dal nuovo RUE, il partito Democratico vuole sottolineare e porre all’attenzione della città i propri emendamenti, alla documentazione che l’amministrazione intende portare ad approvazione:
Relativamente all’edificio ex sede Camera del Lavoro, su cui è previsto oggi il cambio di destinazione d’uso in residenziale, attualmente prevista solo in caso di POC, tenendo presente la storia dell’edificio e quindi il forte legame ed il significato dell’immobile per i tanti riccionesi che lo costruirono, con grandi sacrifici personali in favore di un bene ed un fine di comunità, si ritiene del tutto impropria la modifica proposta.
Visto l’alto valore sociale che lo stesso edificio ha svolto per la città per la presenza del sindacato CGIL e visto che l’amministrazione ha deciso di non portare ad approvazione i PUA riferiti ai POC a suo tempo approvati, in cui era presente una considerevole parte di edilizia convenzionata, per andare così incontro alle richieste di abitazione, soprattutto delle giovani coppie, il Partito Democratico richiede che tale cambio d’uso in residenziale sia vincolato alla realizzazione di edilizia residenziale convenzionata.
In riferimento a quanto concerne il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas alteranti il clima ed al fine di qualificare il patrimonio esistente e per i progetti di demolizione totale o ricostruzione edilizia, su edifici residenziali esistenti, nel rispetto dei limiti e degli interventi ammessi relativi ai medesimi edifici, il Partito Democratico chiede una riduzione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per una percentuale pari almeno al 50% dei valori previsti in tabella.
Per quanto concerne i progetti unitari convenzionati (PUC) ed i relativi documenti e la procedura di valutazione ed approvazione, il Partito Democratico chiede che il Consilio Comunale approvi, oltre la proposta di convenzione, anche gli atti dei singoli progetti, ora esclusivamente in capo alla Giunta.
A seguito dell’annunciata volontà di concedere nelle zone artigianali individuate come ASP1 ed ASP2, la possibilità di un cambio d’uso del 50% della superficie utile verso usi di carattere commerciale, visto che tali aree furono realizzate a suo tempo mediante appositi Piani Particolareggiati, espressamente dedicati per attività prevalentemente manifatturiere, attività miste manifatturiere, terziarie e commerciali all’ingrosso, si chiede di eliminare tale possibilità di cambio verso gli usi commerciali di tipo e3.n (abbigliamento ed equivalenti).