L’intervento dell’avv. Marco De Pascale (coordinatore Patto Civico Riccione) su determina/variante RUE e vendita all’asta dell’ex Bombo:
“E’ davvero sconcertante la risposta data dalla Sindaca Tosi alla questione sollevata da Patto Civico in relazione alla determina del dirigente all’edilizia che in realtà è una vera e propria variante al RUE.
Cos’è il RUE?
E’ il regolamento urbanistico edilizio cittadino, ovvero quello dove sono indicate le cose che si possono fare e quelle che non si possono fare in materia edilizia. E’ lo strumento che gli imprenditori o anche i privati cittadini ed i loro tecnici, devono consultare ogni qualvolta vogliono ristrutturare o costruire, e – quindi – a monte, investire.
Proprio per la sua importanza enorme, democrazia vuole che ogni modifica o variante al RUE debba obbligatoriamente esser illustrata e discussa nelle Commissioni Consiliari e poi portata in Consiglio Comunale, affinché ogni decisione passi dalla sede istituzionale ove siedono i rappresentanti eletti dai cittadini sia di maggioranza che di opposizione, che, dopo il dibattito in consiglio comunale, democraticamente votano se approvarla o meno.
Ebbene, il dirigente il 19 luglio – sei giorni dopo l’insediamento della Giunta – emette una determina immediatamente esecutiva che modifica il RUE: consente cioè di usufruire della premialità del 20% di superficie utile agli hotel fino a 39 camere (cosiddetti marginali) posti a monte della ferrovia. Prima di tale determina il RUE prevedeva questo privilegio solo ai marginali posti a mare della ferrovia; il senso di questo differente trattamento era chiaro ed evidente: incentivare l’uscita dal mercato di piccoli e vecchi hotel nella zona mare di Riccione, concedendo ampliamenti di superficie utile, anche in considerazione del fatto che la destinazione naturale di detti appartamenti sotto la ferrovia è quella a vocazione turistica. Al contrario, per quanto riguarda i marginali sopra la ferrovia, la loro trasformazione in appartamenti ha una finalità evidentemente speculativa, non essendo tali alloggi destinati naturalmente a finalità turistiche; così si spiegano quindi le limitazioni e riduzioni di superficie utile per questi ultimi: contrastare in qualche modo la speculazione edilizia pura.
Si trattava quindi di una norma ben motivata, precisa e non equivocabile, né necessitante di alcuna “interpretazione applicativa”.
Ed invece il dirigente ha apportato questa modifica al RUE, chiamandola appunto “interpretazione applicativa”.
Ci chiedevamo, prima di denunciare questa vicenda, se il Sindaco e la Giunta fossero a conoscenza di tale determina; ebbene, il Sindaco non solo ha risposto affermativamente, ma addirittura ha rimarcato che la determina “è stata fatta all’insegna della premialità e non della punibilità. Noi siamo differenti, vogliamo invogliare gli imprenditori a investire e non punirli”.
Nessun accenno viene fatto all’acquisto all’asta, il giorno dopo la determina, dal solitario offerente, dell’ex Bombo.
Allora le questioni sono molteplici:
1) il Sindaco avvalla ed anzi si assume la paternità di un provvedimento del dirigente che modifica il RUE violando le prerogative del Consiglio Comunale;
2) non è da escludere che nella sua sede deputata, ovvero in consiglio comunale, la modifica in questione avrebbe potuto esser in ipotesi anche votata dalle opposizioni. Infatti il Sindaco del no cemento, quello che ha bloccato il comparto a San Lorenzo già oggetto di convenzione con le precedenti amministrazioni (costringendo gli imprenditori che in forza della convenzione avevano fatto enormi investimenti per acquistare i terreni a ricorrere al TAR) ci rivela oggi che non è (più) il sindaco delle punizioni agli imprenditori, ma vuole premiarli ed invogliarli ad investire.
Bene, quella della premialità e dell’aiuto agli imprenditori (non solo a loro: anche ai privati cittadini) desiderosi di investire a Riccione era una bandiera del nostro programma elettorale.
Ci fa piacere che ora la sventoli anche il Sindaco, a questo punto “ex no cemento”, ma le decisioni in materia non le può prendere un dirigente assecondando i desiderata del Sindaco; le deve prendere il Consiglio Comunale dopo un democratico dibattito tra i rappresentanti eletti dai cittadini.
3) il 19 luglio viene fatta la determina che “regala” un 30% di costruzione in più (eliminazione del 10% in meno e premio del 20% in più) a chi trasforma un marginale in residenziale anche se questo si trova a monte della ferrovia.
Oggi è il 13 settembre e una variante (illegittima perché presa dal dirigente e non dal Consiglio Comunale) così rilevante per il regolamento urbanistico cittadino non aveva ancora avuto alcuna diffusione per farla conoscere ai cittadini.
E questo nonostante lo staff comunicativo che ci costa oltre 100.000,00 all’anno.
Quindi abbiamo una giunta che ci comunica tutto – per la verità più per merito dei selfie della sindaca in persona, che dello staff sempre silente – su eventi, appuntamenti sportivi, varo della Saviolina, tornei di paddel, pescato del giorno, feste di varia natura (compresa quella al Samsara la sera stessa della cena pro Severini per la quale risulta che la Sindaca stia facendo grande promozione) e nulla ci dice di un provvedimento che consente l’aumento di superficie utile per poco meno di un terzo del totale preesistente per quegli immobili che non ne godevano.
4) E infine: a nessuno può sfuggire che la determina è stata emessa il 19 luglio e che il 20 luglio una società costituita solo dieci giorni prima ha acquistato all’asta fallimentare in Tribunale il più prestigioso degli hotel marginali a monte della ferrovia di Riccione, ovvero l’area ex Bombo. Questa società ha acquistato il bene in oggetto in totale solitudine, alla prima asta, al prezzo base d’asta.
Questo, in un momento in cui gli immobili in vendita nelle aste giudiziarie difficilmente vengono venduti prima del secondo o terzo tentativo d’asta, dopo che i primi esperimenti sono andati deserti ed il prezzo è notevolmente calato.
Vien naturale chiedersi: quanti imprenditori sarebbero stati interessati all’acquisto dell’area ex Bombo già alla prima asta se avessero saputo della determina del dirigente che consentiva un incremento di superficie utile del 30% complessivo? Perché non sono stati informati di questa opportunità?
Senza contare che ne avrebbe sicuramente giovato la stessa asta fallimentare, alla quale magari avrebbero partecipato più offerenti, con aumento del prezzo di vendita e conseguente beneficio per i creditori del fallimento.
Insomma un’altra brutta pagina di questa amministrazione, questa volta meritevole di un attento approfondimento politico nelle sedi deputate mediante le opportune interrogazioni.
Ma la politica può non bastare: il provvedimento del dirigente ci risulta meritevole di ricorso al TAR, tanto palese apparendo la sua illegittimità.
La stessa mancanza di informazione sulle nuove capacità edificatorie del Bombo, di fatto un danno per quegli imprenditori che – se a conoscenza della determina del dirigente del giorno prima – avrebbero avuto interesse a partecipare all’asta, potrebbe esser oggetto di iniziative giudiziali da parte di questi ultimi.
Ma noi facciamo politica, e ci adopereremo nelle sedi politiche con tutte le nostre forze.
Le altre sedi le lasciamo a chi riterrà opportuno percorrerle: ad ognuno il suo.
Ed il nostro, possiamo assicurarlo, è un compito ed un ruolo davvero impegnativo, ma dal quale non intendiamo recedere neppure di un centimetro (o metro quadro, per restare in argomento)”.