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Riccione, Patto Civico: “I lavori sul porto di Cattolica e le conseguenze su Riccione”

Una nota di Patto Civico – Oltre, sulle mancanze dell’amministrazione Tosi a proposito del progetto di prolungamento del molo del porto di Cattolica e le possibili conseguenze sulla spiaggia di Riccione:

Patto Civico Riccione – Oltre fa proprie e condivide le preoccupazioni espresse dalle categorie economiche sulla realizzazione, (purtroppo ormai prossima), del nuovo molo al porto di Cattolica.

Come noto, ogni opera aggettante in mare ha inevitabili effetti sulla costa, in particolare verso nord.

E mentre il sindaco di Cattolica, quello dell’invito a votare Tosi alle scorse elezioni, ribadisce che tutte le verifiche e gli studi tecnici sull’impatto costiero dell’opera sono stati effettuati e terminati negli anni trascorsi tra il primo intervento e quello odierno, il nostro

sindaco non riesce a dir di meglio che è necessario “un approfondimento sull’impatto ambientale dell’opera”, evidentemente fuori tempo massimo.

Ma mentre erano in corso gli studi cattolichini – che da quanto riferisce il Sindaco Gennari hanno coinvolto per anni la Conferenza dei Servizi, Arpa, e società incaricate del monitoraggio e dello studio degli effetti dell’intervento sulla costa – il nostro Sindaco non vi partecipava?

Neppure ha chiesto le risultanze degli stessi? Che faceva, dormiva?

No, non dormiva. Era impegnata a litigare (perché lei “non tratta”, lei “non negozia”) con Regione, Comuni e Provincia per fermare il Trc. Che chiaramente non solo non ha fermato, ma neppure ha tentato di mitigarne l’impatto sulla città.

Oppure con Hera, da cui diceva di voler uscire e non è uscita.

Adesso è la volta del comune di Cattolica, a guida M5S, e della regione, PD.

Anche questa volta verrà allestito il teatrino della povera vittima, allargando la parte dei carnefici anche ai grillini?

L’isolamento, la mancanza di rapporti istituzionali e l’improvvisazione nell’affrontare i temi che involgono rapporti con gli altri enti,

portano ad essere o assenti o impreparati ai tavoli in cui si prendono decisioni con ricadute così importanti per la nostra città.

La verità è che con una resistenza puramente e tardivamente “tecnica” sulla regolarità del procedimento, la Tosi otterrà gli stessi

risultati conseguiti sull’arresto del TRC e sull’uscita da Hera: il nulla.

La responsabilità politica di governo impone la mediazione, la trattativa la cura dei rapporti con le altre realtà istituzionali, attività preclusa a chi a quei tavoli si presenta dicendo di non esser disponibile a negoziare.

E intanto, come al solito, a rimetterci è la Città; in primis gli operatori economici privi di una adeguata tutela istituzionale;

in ultima analisi anche i cittadini tutti, considerato quanto tutto dipenda da quel volano che è la spiaggia.

Proprio quella spiaggia che – a causa della latitanza ed incapacità politica della Sindaca – il nuovo porto di Cattolica ci mangerà inesorabilmente.

La prima azione che il nostro sindaco deve porre in essere – uscendo dall’isolamento senza ulteriori indugi, considerato il punto in cui ci troviamo – è di chiedere a Cattolica i risultati dello studio che Gennari afferma di aver fatto, e che condizionano l’autorizzazione dell’intervento“.

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