Una buona rete wi fi è una componente essenziale di ogni stabilimento balneare. Rimaniamo connessi fotografiamo, postiamo, navighiamo tra i social o semplicemente giochiamo con i nostri smarthphone e tablet, anche in spiaggia e sotto l’ombrellone. La pagina social del Mojito Beach, durante la scorsa estate ha aumentato di 10 mila i “mi piace” di turisti e riccionesi e ha superato quota 35 mila contatti.
Ma con il suo progetto “MARANOLAB” il più antico stabilimento balneare di Riccione (71 anni storia, apertura il 2 giugno 1946), sceglie di ripartire anche nel 2017 dalla carta, dall’oggetto libro e dalla scrittura analogica: meglio meccanica. Ogni sera (dalle 19.00) un tavolo nella sabbia, una “Lettera 32” Olivetti, una risma di carta, gli occhi che guardano il mare di Riccione e chiunque può trasformarsi in un novello in Conrad o Melville, e fermare su un foglio i sentimenti e le sensazioni che lo legano al mare.
“Lo scorso anno tante persone hanno apprezzato il nostro spazio Hemingway, lo scrittore che è un po’ fonte di ispirazione di nomi e mood del nostro stabilimento – spiega Claudio Tamburini, terza generazione della famiglia da sempre al timone del “Mojito Beach” – Abbiamo ricevuto più di 100 scritti, di giovani e adulti. Offriamo un piccola pausa di lentezza e di gradevole e inconsueta riflessione. Soprattutto, per i giovani che spesso si confrontano per la prima volta con una macchina da scrivere”.
Mentre, all’interno della nuova area relax con amache, idromassaggi, palcoscenico di corsi di Yoga e Pilates, è stata allestita un grande mobile libreria. Nei suoi scaffali i grandi classici sul mare o i best seller più letti in questo periodo. Ogni bagnante può prendere in prestito un libro o, soprattutto, lasciarne uno dei suoi preferiti scambiandolo con uno dei titoli presenti nella libreria. “Vogliamo stimolare una lettura condivisa e partecipata. Ognuno po’ segnalare in questo modo i romanzi che ama e farli conoscere agli altri”, conclude Claudio Tamburini.
E nella serata di ieri il “Mojito Beach” si è trasformata come da tradizione nel luogo del party dopo festival di “Cinè”. Attori e registi sono così diventati protagonisti anche della notte del Marano.