La consigliera del Pd Marina Gambetti ha interrogato il sindaco Renata Tosi in merito alla decisione della giunta di uscire da Uni.Rimini.
La giunta di Riccione ha ritenuto che non vi fosse uno scopo diretto da parte de comune di Riccione.
Nel suo intervento la consigliera del Pd ha spiegato in modo puntuale le ragioni che avrebbero dovuto portare ad una scelta esattamente opposta: il comune di Riccione doveva mantenere la quota azionaria.
In particolare:
Uni.Rimini è la società consortile che fornisce servizi al polo universitario di Rimini: 1700 studenti, di cui l’12% stranieri
(30% studenti della provincia, il 10% del comune di Riccione), 1700 immatricolati nell’Anno Accademico in corso (+ 10% con trend molto più alto degli altri poli dell’Alma Mater)
500 Aziende convenzionate con i tirocini formativi 1500 laureati all’anno di cui 400 lavorano nella nostra provincia.
Nel suo intervento la consigliera del Pd ha anche spiegato le caratteristiche di Uni.Rimini.
Società consortile ( pubblico/privato) che raggruppa i principali soggetti pubblici, promuove e sostiene lo sviluppo dell’università, della ricerca, mettendo a disposizione per esempio, e non solo , le aule di lezione, i laboratori, gli alloggi, le mense, ma soprattutto i rapporti con la realtà produttiva del territorio, seminari, stage, borse di studio…….
L’attività universitaria, calcolato da appositi studi del Polo Riminese, genera nel territorio un indotto di 16.000.000 di euro , contribuisce quindi indirettamente e direttamente (per impatto) allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio.
Per cui l’attività svolta da Unirimini costitisce un servizio di interesse generale e viene così soddisfatto il vincolo di SCOPO.
La scelta compiuta dalla giunta Tosi, secondo Marina Gambetti danneggia l’Università, il territorio di Riccione, preferendo destinare i pochi soldi che si potevano dare ad altre iniziative.
