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Riccione: la meraviglia del mare. Viaggio alla scoperta di un’oasi ambientale unica

I risultati di uno studio sull’habitat marino dell’Adriatico e la sperimentazione del sistema innovativo di barriere per la difesa della costa. Saranno queste due delle tematiche affrontate sabato 4 marzo al Palazzo del Turismo di Riccione in occasione del convegno su protezione e restauro dell’habitat marino costiero, dal titolo “Il mare di Riccione. Tecniche sperimentali per il ripristino degli ecosistemi costieri e la difesa della costa”.

Il convegno, che vedrà la partecipazione di esperti del settore, è organizzato dall’associazione Blennius dedita alla salvaguardia dell’ambiente marino e del territorio costiero, che da anni promuove iniziative volte a far conoscere i tesori del mare, a tutelare e a monitorare la costa e la fauna marina, collaborando con enti pubblici e privati. 

 

Conservazione e protezione dell’oasi marina

Nel 2011 la Cooperativa Bagnini di Riccione ha promosso e finanziato una campagna di monitoraggio, realizzata da Sub Riccione e Fondazione Cetacea, della barriera soffolta che si trova a poca distanza dalla spiaggia – ha spiegato Alessandro Vici di Blennius –. Realizzata per contrastare l’erosione della costa prodotta dai movimenti marini, questa barriera, nel tempo, si è trasformata in un’oasi marina unica nel suo genere, abitata da una colonia variegata di pesci e molluschi, da specie tipiche del mare Adriatico e anche da alcune più rare per questo tratto di costa. A seguito della scoperta di questo prezioso ecosistema nasce la nostra associazione e con questo convegno faremo il punto sullo stato di conservazione e protezione dell’oasi marina che si è colonizzata nel tempo”. 

 

WMesh, a che punto siamo?

L’appuntamento riccionese sarà l’occasione anche per fare il punto sul progetto WMesh che l’amministrazione ha intenzione di portare avanti. Grazie alla collaborazione della Regione Emilia-Romagna e dell’Università di Bologna, il supporto al monitoraggio da parte dell’associazione Blennius (Cooperativa Bagnini, Fondazione Cetacea e Sub Riccione) e la partnership di Edil Impianti 2,  l’amministrazione comunale proseguirà  nella sperimentazione intrapresa: i moduli WMesh, grandi blocchi di cemento ecocompatibile di 6×3 metri, strutturati in modo da creare una grande “rete” che ha permesso il deflusso dell’acqua, favorendo l’ossigenazione del fondale e di conseguenza il ripopolamento della fauna marina e la tutela dell’ambiente in generale. 

L’importante convegno organizzato da Blennius ha una doppia finalità: valorizzare da un punto di vista ambientale il nostro ecosistema e comprendere l’efficacia delle barriere di difesa della costa – ha anticipato Christian Andruccioli, assessore all’Ambiente del Comune di Riccione –. Il Comune proseguirà con la sperimentazione del WMesh per verificarne l’efficacia e garantire il mantenimento delle opere di difesa della costa oltre a contrastare l’azione erosiva del mare. Inoltre, la presenza di queste barriere sta dimostrando un ripopolamento dell’habitat costiero che va monitorato“.

 

Lo stato di salute del mare

Un tema, quello che riguarda la salute del nostro mare, che sarà affrontato da un punto di vista scientifico. Sarà infatti presentato il lavoro emerso da un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Università di Bologna che ha realizzato il primo studio integrato degli ecosistemi microbici marini nell’area compresa tra Rimini e Riccione. I risultati – pubblicati in due articoli su Frontiers in Marine Science e su Scientific Reports – offrono importanti informazioni sullo stato di salute di una delle regioni marine più antropizzate del nostro Paese.

I microbioti hanno un ruolo centrale per la salute dei nostri mari: studiarli può aiutarci a comprendere le strutture e le dinamiche di funzionamento degli habitat marini, anche e soprattutto in relazione alla risposta ai cambiamenti globali che stiamo vivendo“, spiega Marco Candela, professore al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna che ha coordinato la ricerca. 

 

Gli anemoni di Riccione

Per ottenere informazioni sulla salute e sulle dinamiche che animano l’attività dei microbioti marini dell’Adriatico, gli studiosi si sono concentrati anche sullo studio del microbiota associato agli anemoni (Anemonia viridis) che vivono su barriere artificiali sommerse a 200 metri dalla costa di Riccione. Gli anemoni hanno un ruolo chiave per la formazione dell’habitat costiero e la loro salute è un indicatore strategico della salute dell’intero ecosistema.

Il convegno promosso dall’Associazione Blennius sarà aperto alle 9.45 dal saluto della sindaca del Comune di Riccione Daniela Angelini e dall’assessore all’ Ambiente Christian Andruccioli. 

A seguire una serie di interventi quali: Cambiamenti climatici e Impatti umani sugli ecosistemi costieri del Mar Adriatico a cura di Cinzia Corinaldesi dell’Università Politecnica delle Marche.

Restauro ecologico: casi di studio e nuove soluzioni per il ripristino di ecosistemi marini degradati a cura di Silvia Bianchelli (Università Politecnica delle Marche); La vita microscopica sulle WMesh a cura della di Giorgia Palladino, PostDoc, Università degli Studi di Bologna; La vita microscopica oltre le WMesh a cura di Marco Candela, Università degli Studi di Bologna; Progetto di massimo prolungamento barriera a cura di Christian Andruccioli.

Modera Christian Morolli, agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile UT Rimini.

Il convegno è patrocinato dal Comune di Riccione e dalla Regione Emilia-Romagna.

 

Info: 

331 2873270

Il convegno è aperto al pubblico per tutta la giornata.

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