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Riccione, la Farmacia dell’Amarissimo diventa bottega storica

E’ stata consegnata questa mattina, alla presenza del Sindaco Daniela Angelini e ad Alfredo Rastelli della delegazione della Confcommercio di Riccione, la targa di Bottega Storica che ha premiato la nostra Farmacia dopo più di un secolo dalla fondazione.

“Siamo molto soddisfatti per la consegna della targa di Bottega Storica della città di Riccione – dice la dottoressa Anna Innocenti, dal 1992 titolare della Farmacia dell’Amarissimo -. Un riconoscimento per gli oltre 110 anni di attività, ma soprattutto un modo per fare conoscere a tutti quello che ha fatto chi ci ha preceduto. Mio padre Enzo, e prima ancora mio nonno Arnaldo, hanno contribuito allo sviluppo della città di Riccione e meritano di essere ricordati. Ora con Giulio e Federico all’Amarissimo siamo arrivati alla quinta generazione di farmacisti: l’impegno che mettiamo tutti noi, insieme alle nostre Collaboratrici, è sempre quello del primo giorno, quello del 1912, ma la nostra farmacia pur conservando una grande storicità è sempre rimasta al passo con i tempi continuando ad essere un’attività moderna e funzionale per la città e i tanti turisti che la scelgono per le vacanze”.

LA NOSTRA STORIA
La Farmacia dell’Amarissimo, fondata nel 1912, è stata tramandata per generazioni. Adattandosi, modernizzandosi e intrecciandosi indissolubilmente allo sviluppo della Città, è rimasta sempre un punto di riferimento per Riccione ed i suoi ospiti.
All’inizio del secolo scorso Riccione era una piccola frazione del Comune di Rimini e Riccione Marina, a differenza del paese, era priva di una farmacia. Il dottor Giuseppe Cruari decise di aprirne una su viale Viola, l’asse che portava alla spiaggia. Il 17 luglio 1912 il Prefetto di Forlì autorizzava l’apertura della “Farmacia Cruari alla Marina di Riccione”. All’epoca era situata sul lato opposto del viale rispetto ad ora, lievemente più verso mare. Ad ottobre del 1912 il Comune di Rimini decise di intitolare viale Viola a Maria Boorman
Wheeler Ceccarini, moglie del dottor Giovanni Ceccarini insieme a lei grande benefattore della città. Nasceva così viale Ceccarini.
La Farmacia Cruari, da poco aperta, rispettava le norme dettate dalla nuova Legge firmata da Giolitti, che introduceva la pianificazione territoriale delle farmacie: venne pertanto dichiarata “legittima” e poté continuare ad operare. Il dottor Arnaldo Passerini anche lui figlio di Farmacisti, che si era trasferito da Finale Emilia, passando per Mercato Saraceno, nel 1922 rilevò l’attività dal dottor Cruari per 69.000 Lire e cambiò il nome in “Farmacia dell’Amarissimo”. Nel 1927 Arnaldo e Corinna Passerini, già genitori di Vittorina, ebbero la seconda figlia: Arnalda. La farmacia continuò la sua attività e il dottor Passerini divenne vice podestà del neonato Comune di Riccione, alle dipendenze del podestà Conte Pullè e venne incaricato di dirigere le Fonti Termali del Beato Alessio, antenate dell’attuale Riccione Terme.
Nel frattempo a Mondaino, piccolo paese dell’entroterra riminese, il 20 luglio 1913 nacque Enzo Innocenti che nel 1936 si laureò in Farmacia all’Università di Urbino. Nel 1942 a seguito della Seconda Guerra Mondiale, fu assegnato alla campagna di Russia dove trascorse 18 lunghissimi mesi nella zona di Kiev come Ufficiale Farmacista. Pochi giorni prima dell’avanzata dell’Armata Rossa, gli fu autorizzato il rientro in patria per il congedo. La Seconda Guerra Mondiale però si combatteva anche Riccione e il dottor Passerini con la famiglia aveva trovato alloggio temporaneo a Santa Maria del Piano, vicino a Morciano, dove abitava Tullo Innocenti, fratello maggiore di Enzo. Il caso volle che il dottor Passerini, scappando dalla guerra, trovasse come vicino di casa un giovane farmacista. Fu così che Enzo e Arnalda si conobbero e si sposarono il 18 febbraio 1945; dal loro matrimonio nacquero tre figli: Paolo, nel 1945, Fabio nel 1948 e Anna nel 1955.
Alla fine della guerra, Enzo Innocenti iniziò la sua lunga carriera all’Amarissimo, come farmacista e direttore della succursale di viale Dante, che fu poi chiusa negli anni a venire. Nel 1950, a soli 60 anni, il dottor Passerini morì e la farmacia passò ad Enzo, non potendo la moglie Arnalda, non farmacista, esserne titolare.
Uno dei primi provvedimenti fu il trasferimento nel nuovo stabile, costruito ad hoc, dove la farmacia si trova tutt’ora. Dal 1980 Enzo poté contare sulla collaborazione della figlia Anna, laureatasi in farmacia in quell’anno. Nel 1987 la farmacia venne ristrutturata e nel 1989 venne riqualificato anche viale Ceccarini che diventò il salotto pedonale di Riccione. Il 1989 è anche l’anno dell’arrivo in farmacia dell’informatica: L’Amarissimo fu tra le prime a dotarsi di computer per la gestione.
Il dottor Innocenti se ne andò il 6 luglio 1997, dopo 60 anni di professione, dei quali ben 52 come titolare della farmacia dell’Amarissimo. Da quel momento la farmacia passò alla figlia Anna, che oggi la gestisce insieme ai figli Giulio e Federico Mignani, che rappresentano la quinta generazione di farmacisti. Nel 2017 la farmacia è andata incontro ad una profonda ristrutturazione: gli spazi al pubblico sono stati raddoppiati con l’aggiunta del piano superiore, è stato installato un magazzino automatico Evotec Swisslog, ingrandito il laboratorio galenico e attivata una serie di servizi professionali che rendono questa farmacia antica e contemporanea allo stesso tempo.

Il nome attuale si deve a D’Annunzio, che definì l’Adriatico ‘mare amarissimo’ per le terre irredente dell’altra sponda e per il dominio austriaco su quel mare. 
Con la consegna di questa targa andiamo oggi a riconoscere una attività storica e molto importante della città: la Farmacia dell’Amarissimo è sicuramente un punto di riferimento per il nostro viale Ceccarini.  – ha detto Daniela Angelini, sindaca di Riccione – L’impegno e la passione per l’attività arriva da lontano e va valorizzato il fatto che sono stati tramandati per generazioni. I riccionesi ricordano ancora la disponibilità giorno e notte del dottor Innocenti, che quando non esistevano le farmacie di turno teneva a casa i medicinali più urgenti e tutti potevano sempre suonare al suo campanello. Una Farmacia che è un pezzo di storia della città: grazie alla cura e alla conservazione dei bellissimi vasi di maiolica che venivano utilizzati per le erbe medicinali e delle ricette di una volta, si testimoniano la storia di questa attività e si coltiva la sapienza d’altri tempi”.

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