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Riccione, indirizzo del sindaco Tosi ai dirigenti: “Basta burocrazia, pratiche snelle”

“Il Comune di Riccione ha messo a dieta la burocrazia”: è quanto annuncia l’amministrazione della Perla, che ha dato indicazione ai suoi dirigenti “affinché adottino piani di riorganizzazione dei servizi che contengono misure di implementazione e potenziamento con un approccio cosiddetto “snello”. Va da sé che sono gli uffici preposti al servizio con operatori economici e professionisti, i primi a dover avviare lo snellimento delle procedure burocratiche, sempre in conformità con le risorse umane, strumentali ed economiche nelle disponibilità. La riorganizzazione dei processi amministrativi – dice la Giunta di Riccione – deve servire a superare quelle prassi, che rischiano solo di aggravare i procedimenti senza creare alcun valore aggiunto ai soggetti interessati”.

Si è voluto battezzare l’iniziativa con il nome “pratiche snelle”. In pratica è un l’indirizzo politico che la Giunta guidata da Renata Tosi, ha approvato perché “la situazione di eccezionale gravità richiede atti eccezionali – si legge nella delibera – quindi anche da parte della pubblica amministrazione in modo tale che sia i cittadini che gli operatori economici siano sollevati il più possibile da adempimenti e oneri vari, in sinergia con quanto già disposto a livello nazionale. Al fine quindi di accelerare e favorire la ripresa di tutte le attività produttive ed economiche sospese per contrastare la diffusione del virus Covid-19 e contribuire al graduale superamento della crisi connessa all’emergenza epidemiologica, è necessaria una pubblica amministrazione locale in grado di rispondere tempestivamente ed efficacemente a tutte le richieste che verranno avanzate da cittadini, imprese e professionisti”.

Tutto questo si è tradotto in un indirizzo politico dato ai dirigenti comunali affinché adottino piani di riorganizzazione dei servizi che contengono misure di implementazione e potenziamento con un approccio cosiddetto “snello”.

Il Comune di Riccione spiega anche che “nonostante il lockdown imposto per frenare l’epidemia non ha mai derogato alle principali richieste degli utenti: nel periodo di chiusura delle attività comunque sono state rilasciati 6 permessi a costruire, dopo la verifica in Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio, 10 deroghe al Regolamento comunale sui cantieri rumorosi che permetterà di lavorare anche nei mesi di giugno, 10 le richieste di costruire presentate all’ufficio urbanistico, 4 quelle rilasciate, oltre a 80 SCIA e 33 CILA relativi a lavori edili, indice questo che sia gli uffici che la città ha continuato a lavorare, investendo sul futuro. In particolare si tratta della ristrutturazione di un ex hotel che si trasformerà in appartamenti, l’ampliamento di un albergo, e rigenerazioni edilizie private”.

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