Sull’Albo Pretorio del Comune di Riccione è stata pubblicata una determina dirigenziale a firma del responsabile del Suap e Sue architetto Vittorio Foschi che individua gli operatori economici assegnatari delle strutture di vendita temporanea presso l’area Viale Ceccarini / Viale Dante.
E’ ben chiaro che la determina è la conclusione di un procedimento già avviato come “Villaggio di Natale” e il tentativo di farlo comunque nonostante i divieti, confermato dal sindaco renata Tosi nella presentazione delle iniziative di Natale. Infatti nella determina che recepisce il lavoro della commissione aggiudicatrice del 2 dicembre è scomparsa la dizione “MANIFESTAZIONE FIERISTICA DENOMINATA CONVENZIONALMENTE “VILLAGGIO DI NATALE”.
Rimane solo la dicitura “VENDITA TEMPORANEA C/O VIALE CECCARINI E VIALE DANTE”
Il cambio nella descrizione dell’oggetto tra la delibera del 4 dicembre e la delibera del 27 novembre
Il nuovo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 3 dicembre, riconferma che sono vietati i mercatini di Natale. Non è sufficiente cambiare nome all’iniziativa per renderlo legittimo. Basta leggere il Dpcm e le domande e risposte di interpretazione sul sito della presidenza del Consiglio. Nel Dpcm del 3 dicembre è ripetuto “Sono vietate le sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi” esattamente come nel precedente Dpcm.
Nel sito del Governo alla sezione Faq viene chiarito il senso esatto del divieto: “Nella nozione delle fiere, vietate dal Dpcm, rientrano anche manifestazioni locali con prevalente carattere commerciale?”
Risposta: “Sì, tali manifestazioni – scrive il Governo – anche a carattere commerciale di natura fieristica, come nel caso dei cosiddetti mercatini di Natale, ma realizzate fuori dell’ordinaria attività commerciale in spazi dedicati ad attività stabile o periodica di mercato, sono da assimilare alle fiere e sono quindi vietate.”
In conclusione l’iniziativa è vietata anche se viene chiamata in altro modo. IL sindaco farebbe bene chiedere un parere al Prefetto per evitare problemi maggiori.