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Riccione: il Palazzo del Turismo illuminato con i colori della bandiera Ucraina

Riccione è una città di pace ed è contro tutte le guerre. E’ la città che ha fatto dell’ospitalità e della convivenza nelle regole e nella sicurezza un’opportunità per i suoi cittadini e turisti. Per questo ho voluto fortemente un segno che desse il senso della partecipazione della nostra città al fianco di un popolo che in questi giorni soffre per la guerra – ha detto l’assessore al Turismo Stefano Caldari –. La guerra è il fallimento della politica e dell’umanità, ha ricordato il Papa. Sono convinto che una guerra nel cuore dell’Europa, dopo due anni di pandemia, sia l’ultima scure sulle nostre certezze. Come assessore al Turismo di un’amministrazione cittadina che sta per raggiungere un grande obiettivo grazie ad anni di fermento e lavoro, confermando la crescita del brand Riccione, sono convinto della necessità oggi più che mai della vera politica, di quella che garantisce il futuro ai propri cittadini. Sono certo che i salti nel buio, quando il momento storico è di per sé già tanto difficile, non si possono fare. I cittadini non lo vogliono, ma chiedono continuità, stabilità e futuro. La politica deve essere quella luce che dà garanzia di continuità nella serenità della pacifica convivenza. Da questa sera, Riccione sarà quindi luce di speranza. Verranno illuminate le caratteristiche finestre ad arco della facciata del Palazzo del Turismo con i colori della bandiera ucraina, blu e giallo, e il ledwall centrale s’illuminerà facendo scorrere i versi di una poesia di Gianni Rodari scrittore e pedagogista. Perché è ai bambini che va il pensiero di tutta la città in un momento tragico come questo“.

Di seguito la poesia di Rodari incorniciati da una grafica realizzata da Luca Sarti illuminati sul ledwall del palazzo del Turismo.

 

Chissà se la luna

di Kiev

è bella

come la luna di Roma,

chissà se è la stessa

o soltanto sua sorella…

“Ma son sempre quella!

– la luna protesta –

non sono mica

un berretto da notte

sulla tua testa!

Viaggiando quassù

faccio lume a tutti quanti,

dall’India al Perù,

dal Tevere al Mar Morto,

e i miei raggi viaggiano

senza passaporto”.

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