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Riccione: i Carabinieri del NAS chiudono due case di riposo – FOTO

Nella mattinata di ieri, 28 maggio, i Carabinieri di Riccione, coadiuvati nelle operazioni dai Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Rimini e del NAS di Bologna, hanno eseguito  ispezioni alle case per anziani “Lieto riposo 2” e “Lieto riposo 6” di viale Galliano e viale Diaz, gestite dalla società “Aquile solidali”.

 

Dal controllo sono emerse molteplici e gravi criticità, confermate anche dal medico del Dipartimento della Sanità Pubblica e dal medico geriatra dell’ASL della Romagna. Mancavano requisiti minimi strutturali e funzionali imposti dalle Regione Emilia Romagna per la sicurezza degli ospiti delle case e degli operatori.

Infatti, nel corso del controllo è stata riscontrata l’assenza di sufficiente personale per l’assistenza degli anziani ospiti, ai quali si è accertato, venivano talvolta somministrati farmaci in assenza di specifiche prescrizioni mediche.

A seguito del controllo, l’Autorità Sanitaria locale ha adottato il provvedimento di sospensione delle attività, e ora sarà necessario procedere al ricollocamento degli anziani in strutture più idonee.

Nel commentare il provvedimento di chiusura che ha dovuto adottare su indicazione dell’autorità sanitaria, il sindaco di Riccione Renata Tosi precisa che le gravi irregolarità riscontrate all’interno delle strutture restano “al di fuori peraltro dalle norme del “Regolamento per la disciplina delle case famiglia per anziani e disabili adulti – distretto di Riccione” del 2019 che prevede la possibilità di accogliere fino ad un massimo di 6 ospiti e il rispetto di determinati requisiti a partire da “adeguate condizioni di benessere” degli anziani”.

Il sindaco ha dato “nell’arco di 5 giorni dalla firma dell’ordinanza, disponibilità al collocamento degli anziani che non possono avere assistenza a casa con un percorso privato, tramite un accordo con il servizio sanitario nazionale. Ringrazio Carabinieri e Ausl per la professionalità dimostrata di fronte ad un caso delicato che vede coinvolte fasce deboli della popolazione”.

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