Dietro le sbarre un’intera famiglia di spacciatori, originaria di Napoli, ma da tempo residente a Riccione, nei pressi di viale Dante. Madre, padre e figlio sono finiti nella rete del Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Riccione, che attraverso un’intensa attività di controllo partita alla fine di settembre dello scorso anno, è riuscito a incastrare i tre esperti pusher, tutti già noti alle forze dell’ordine.
I sospetti erano iniziati a fine estate del 2016, dopo gli allarmi lanciati da alcuni cittadini, che avevano notato degli strani movimenti. Nel corso delle indagini svolte dai militari è infatti emerso che la famiglia aveva creato una vasta rete di spaccio tra Rimini, Riccione e Misano Adriatico, zone in cui nascondeva la droga e incontrava i suoi numerosi clienti. Il trio era molto ben organizzato: generalmente nascondeva le sostanze stupefacenti in tubicini di metallo chiusi in entrambe le estremità, che poi gettava in punti nascosti di zone di campagna, in modo da non essere scoperta. Oppure, un altro escamotage, era quello di occultare la droga nei bidoni della spazzatura lungo le carreggiate, sempre in zone di campagna.
I luoghi in cui nascondevano il loro ‘tesoretto’ erano numerosi. E, per fare avanti e indietro da una parte all’altra, utilizzavano soltanto auto noleggiate, così da non lasciare tracce.
Il nucleo familiare è stato monitorato per diversi mesi, ma le manette sono scattate solo ieri, dopo una perquisizione nel loro appartamento. Qui i militari hanno infatti trovato tredici dosi di cocaina accuratamente nascoste nella camera da letto e 2.000 euro in contanti.
Nel provvedimento cautelare, tra le ipotesi di reato contestato, c’è anche quella di estorsione: dopo un controllo delle chiamate telefoniche, è emerso che il padre usava toni minacciosi con uno dei suoi acquirenti, il che fa pensare che fosse particolarmente intransigente verso la sua clientela.
I due maschi sono stati condotti al carcere di Rimini, mentre la madre nel carcere femminile di Forlì.
Sono difesi dagli avvocati Tura Andrea e Renzi Giuliano.