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Riccione. Fallito il “blitz” della Lega per ricandidare la Tosi

La Lega prova cambiare la legge per poter ricandidare il sindaco di Riccione Renata Tosi per un terzo mandato. E’ noto, infatti che la Tosi non è più ricandidabile avendo svolto interamente questa seconda legislatura e per un periodo superiore a due anni, sei mesi e un giorno quella precedente (2014-2017).

Ebbene, con un emendamento al decreto mille proroghe in commissione affari Costituzionali, gli onorevoli Elena Raffaelli (assessore nella giunta Tosi), Jacopo Morrone ed altri deputati della Lega, hanno tentato un colpo di mano per modificare la legge facendo inserire “Non si intendono consecutivi quei mandati interrotti da periodi di gestione commissariale”.

Un tentativo maldestro, che permetterebbe a tutti i sindaci decaduti (sfiduciati, dimessi, commissariati per infiltrazioni mafiose od altri motivi) e sostituiti in attesa delle elezioni da un commissario prefettizio (come nel caso di Riccione) di essere ricandidati. L’emendamento è stato dichiarato inammissibile. Ma non sono da escludere altri tentativi.

L’articolo 51 della legge  N. 267 del 2000 che si tentava di modificare:

  1. Il sindaco e il consiglio comunale, il presidente della provincia e il consiglio provinciale durano in carica per un periodo di cinque anni.
  2. Chi ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica di sindaco e di presidente della provincia non è, allo scadere del secondo mandato, immediatamente rieleggibile alle medesime cariche.
  3. E’ consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie.

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