Ci sono volute due scariche di taser per neutralizzare un gigante palestrato sull’uno e novanta che dava in escandescenze dopo aver scatenato un putiferio al Caffè del Porto di Riccione.
Nel tardo pomeriggio di sabato, verso le 18.30 un 27enne africano residente a Reggio Emilia ha iniziato a infastidire le ragazze che si trovavano nel locale. Gli è stato detto più volte di piantarla e andarsene, ma con il risultato di far infuriare il colosso, che se l’è presa anche con gli altri avventori.
A questo punto i gestori hanno chiamato i Carabineri e il 27enne ha lasciato il locale, ma solo per infilarsi in un appartamento del condominio di fronte. All’arrivo dei Carabinieri ha cercato di aggredirli e uno dei militari ha provato perciò a fermarlo spuzzandogli dello spray al peperoncino.
Come se nulla fosse. Un altro militare ha allora estratto il taser in dotazione e una prima scarica è parsa sufficiente a spegnare quella furia. Invece, poco dopo il giovane si è ripreso lanciandosi nuovamente contro i Carabinieri. La seconda scarica di taser lo ha però neutralizzato a sufficienza perchè potesse essedre ammanettato e condotto in caserma, dove è stato arrestato per molestie, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale.
Processato per direttissima questa mattina, difeso dagli avvocati Andrea Guidi e Paola Zavatta, il giudice ha convalidato il fermo; al 27enne è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di firma in attesa della prossima udienza, avendo gli avvocati chiesto i termini a difesa.