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Riccione, due clandestini in nero in un laboratorio di cinesi

Nel corso della mattinata di oggi, i militari della Compagnia Carabinieri di Riccione e quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rimini e del locale Corpo Intercomunale di Polizia Municipale, hanno controllato un’attività manifatturiera di Viale Enna. Vi hanno trovato a 20 cittadini cinesi di cui 2, entrambi 50 enni, risultati clandestini sul territorio italiano.

Inoltre i lavoratori svolgevano la loro attività all’interno di locali carenti dal punto di vista strutturale: non c’erano  uscite di sicurezza e adeguati mezzi antincendio, come richiedono le norme sulla sicurezza del lavoro.

I Carabinieri hanno quindi interessato la ASL per quanto attiene le opportune verifiche di carattere sanitario, mentre all’autorità giudiziazia di Rimini è stato denunciato penalmente iltitolare dell’azienda, un cittadino cinese 48 enne, residente nel trevigiano, per aver impiegato i due lavoratori in nero privi del permesso di soggiorno (violazione art. 22 legge 286/98);

I due cittadini stranieri sono stati invece in stato di libertà per violazione art. 10 legge 286/ 98, irregolari sul territorio nazionale, successivamente accompagnati presso la Questura di Rimini.

Sulla vicenda, l’Onorevole Elena Raffaelli, assessore del Comune di Riccione, esprime “grande apprezzamento per la brillante operazione eseguita questa mattina dai Carabinieri e dal Comando Intercomunale di Polizia Locale di Riccione per i positivi risultati conseguiti, finalizzati a contrastare ogni situazione di illegalità a danno delle imprese oneste e virtuose della nostra città. Mantenere sicura la città e i suoi cittadini significa anche perseguire attività economiche abusive che rappresentano un danno per gli imprenditori che seguono scrupolosamente le regole, sopportandone anche i costi. Un buon lavoro di squadra è l’impegno quotidiano del nostre forze dell’ordine alle quali rinnovo il mio ringraziamento”.

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