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Riccione: dal Charity Dinner raccolti 8.000 euro per la ricerca

Grande successo di solidarietà per il “Charity Dinner IOR” di Riccione: l’evento, tenutosi mercoledì 29 marzo presso la “Locanda I Girasoli” di Misano Adriatico, rappresentava il ritorno delle cene di raccolta fondi dell’Istituto Oncologico Romagnolo dopo la pausa seguente il calendario natalizio. Ben 170 persone si sono sedute a tavola per fare la differenza per un’importante causa: quella della ricerca scientifica che porta le opportunità di cura più personalizzate al letto del paziente nel più breve tempo possibile. Tutto il consistente ricavato, corrispondente a circa 8.000 euro, sarà dedicato al sostegno degli studi portati avanti presso l’IRST “Dino Amadori” IRCCS sull’immunoterapia: la nuova frontiera dei trattamenti oncologici che sta dando grandi risultati su vari tipi di tumore.

E proprio per parlare degli avanzamenti della ricerca scientifica nel merito della cura delle neoplasie, in particolare del carcinoma al seno, era presente la dott.ssa Caterina Gianni, giovane oncologa del Gruppo di Patologia della Mammella dell’Istituto di Meldola. A fare gli onori di casa il Presidente IOR, Luca Panzavolta, e il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi: “Grazie alle nuove conoscenze sulla genetica delle neoplasie, ai programmi di screening e diagnosi precoce che vengono proposti alle donne e alla sensibilizzazione nei confronti della prevenzione siamo arrivati ad una percentuale di sopravvivenza per tumore al seno di circa il 90% – ha spiegato proprio quest’ultimo nel corso della cerimonia – un risultato eccezionale che farebbe capire anche al più scettico la differenza concreta, in termini di anni di vita, che fanno gli studi di laboratorio e quanto sia importante quindi continuare a sostenerli. Abbiamo la fortuna di avere un Istituto di Ricerca qui in Romagna, l’IRST IRCCS, che non è solo divenuta un’eccellenza riconosciuta in Italia, ma che dà una concreta possibilità esclusivamente in base al merito a validi oncologi giovani, come la dott.ssa Gianni qui presente. Anche in questo caso non sono solo parole, abbiamo dei dati ben precisi che lo confermano: l’80% dei progetti europei che la struttura di Meldola ha vinto sono stati presentati da professionisti sotto i 40 anni. Si tratta di un patrimonio enorme: è grazie ad iniziative come quelle di stasera che possiamo garantire che la lotta contro il cancro in Romagna, sia dal punto di vista della clinica che della ricerca, non abbia solo un presente roseo ma un futuro ancora più brillante”. 

L’edizione 2023 del “Charity Dinner IOR” di Riccione era anche la prima che si svolgeva senza Ilva Melotti, conosciutissima sul territorio e sempre in prima linea quando si trattava di portare avanti la causa dell’Istituto Oncologico Romagnolo nella città adriatica e nei suoi dintorni. L’occasione è quindi stata utile anche per un caro ricordo e un ringraziamento sentito alla famiglia dell’ex Consigliera della no-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori, scomparsa il 30 settembre dopo una lunga malattia. “Parlare di Ilva ad una platea di riccionesi e volontari IOR è quasi pleonastico – ha aggiunto il Direttore IOR, Fabrizio Miserocchi – sono sicuro che ognuno di voi custodisca almeno un ricordo che lo lega a lei. Ilva era un inarrestabile vulcano di idee: a volte ci siamo anche scontrati, soprattutto all’inizio, perché era complicato farle accettare periodi in cui occorreva magari mettere un freno alle innumerevoli attività che portavamo e portiamo avanti. Ma tutto quello che faceva era sempre rivolto al miglior interesse dei pazienti con tumore e dell’avanzamento della lotta contro il cancro in Romagna, sull’esempio di quanto perseguito dal suo caro amico, il prof. Dino Amadori: quindi, in questo, era sempre molto facile trovare punti d’accordo. Se lo IOR è così ben radicato, stimato, vissuto su questo territorio il merito principale è sicuramente suo, quindi nel piangere la sua assenza in una serata come questa a cui non sarebbe mancata per nulla al mondo ci tengo a ringraziarla col cuore e a confermare che proseguiremo a fare la differenza verso chi soffre anche nel suo esempio”. Al termine dell’intervento il Direttore IOR ha anche consegnato una targa ai famigliari di Ilva, con una foto ricordo che la ritrae insieme ai suoi adorati “colleghi” volontari. 

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