Il Consiglio comunale di Riccione ha deliberato il recepimento della legge regionale 23 aprile 2019 relativa alla “disciplina per l’avvio e l’esercizio dei condhotel e per il recupero delle colonie. Modifiche alla legge regionale, luglio 2014, sulla disciplina delle strutture ricettive dirette all’ospitalità”.
Una formula, quella di combinare la camere degli hotel ad una ricettività di tipo residenziale, che va nella direzione di riqualificazione avviata dall’amministrazione comunale con le recenti varianti al Regolamento Urbanistico Edilizio, consentendo in tempi celeri di riqualificare gli alberghi in termini di sicurezza, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche.
La delibera è stata approvata dal consiglio comunale ma ha incassato il no del Partito Democratico, che in una nota motiva la scelta:
“La norma regionale sui condhotel è una grande opportunità per il rilancio del turismo costiero. Una norma costruita in modo ragionato e con un obiettivo chiaro: la riqualificazione dell’offerta turistica. Una leva straordinaria per gli imprenditori, che hanno bisogno di un quadro certo di applicazione. Il turismo ha bisogno di imprenditori che innovino, di cose nuove e modelli rigenerati. Ma il modo di procedere della Tosi non li tutela e non offre loro nè un quadro certo e inattaccabile nè tempi sicuri per l’avvio degli interventi di riqualificazione. Con la scelta irresponsabile della Tosi di uscire dal seminato della legge regionale, applicando la stessa anche alle nuove costruzioni e stravolgendo la destinazione turistico ricettiva in residenza temporanea, gli imprenditori rischiano di perdere tempo e soldi. Laddove la norma regionale prevede che il 40% di unità abitative sia classificato come Condhotel (almeno 7 camere, servizi accessori da parte del gestore, portineria unica, gestione delle unità immobiliari affidata al gestore unico della struttura affinchè siano assegnate alla clientela per il servizio alberghiero, nei periodi di mancato utilizzo dai proprietari), la Tosi applica la destinazione residenziale trasformando la destinazione alberghiera in seconda casa da mettere in vendita.Come in una qualsiasi operazione di speculazione immobiliare. Appartamenti e non residenza turistica alberghiera. Laddove la legge regionale prevede in via esclusiva interventi di ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente la Tosi estende la norma alle nuove costruzioni. A Riccione ci sono già troppe camere d’hotel e appartamenti. Ogni metro quadro in più è un colpo alla sostenibilità ambientale del territorio. Carico antropico, visuale libera a mare, ombre in spiaggia ecc…
Lo sviluppo turistico ha bisogno di visione e innovazione, non di speculazione. Gli imprenditori hanno bisogno di partiche certe e corrette. La politica ha bisogno di buonafede: l’applicazione della legge sui condhotel non rispetta né la ratio della norma, né il principio del consumo zero del suolo voluto dalla regione stessa, nè gli imprenditori che stanno per investire i loro soldi a Riccione. Sono queste le ragioni del nostro voto contrario. Insieme a tutta la minoranza si è detto no alla Tosi e alla politica della speculazione e dell’urbanistica contrattata. La norma sui condhotel è altra cosa Renata. Una cosa seria”.